L'esperta risponde

Come riciclare un filato già usato?

Scritto da Alice Twain

Ci scrive Roberta: «Vorrei disfare i miei primi lavori e riutilizzare la lana per altri progetti. Come devo fare per ridare alla lana il suo originale splendore?».

La matassa riciclata immergendola in acqua e balsamo di VIoleta – ©Maglialiberatutti.blogspot.com

In effetti, uno dei pregi della lavorazione a maglia e all’uncinetto è che il materiale usato può comunque essere riutilizzato più e più volte. Capita che un capo eseguito non ci soddisfi più, non vada più bene (soprattutto nel caso dei capi per bambini) o che si danneggi in parte (magari solo un gomito bucato) ma lasciando la magior parte del lavoro intatta. A questo punto è possibile disfare il capo e riutilizzarne il filato. Vediamo come procedere.

Mano a mano che disfi il lavoro, avvolgi il filato in gomitoli molto morbidi: la lana è già “stirata” e stressata e ha bisogno di riprendere morbidezza, per cui non stringere la mano. Non fare nodi nei gomitoli: di tanto i nato il filo potrebbe esersi rotto, in qusto caso iniza un nuovo gomitolo. Una volta che la lana è stata tutta disfatta, confeziona delle matasse avvolgendo il filato attorno agli schienali di due sedie affiancate, lega la matassa i  due  tre punti con del filo a contrasto, unendo il capo del filo a una di queste legature per non perderlo. Le matasse le potrai fare rivenire in diversi modi:

  • mettendole a mollo in acqua appena tiepida in cui avrai sciolto un po’ di balsamo per capelli, la nostra amica Violeta di Maglia libera tutti consiglia anche di sbatacchiare un po’ le matasse per far “gonfiare” la lana; una volta scolate (ed eventualmente risciacquate immergendole in acqua pulita) le matasse potrai appenderle ad asciugare all’ombra;
  • puoi anche usare il vapore di una Vaporella, di un ferro da stiro a caldaia (non lasciare che la lana tocchi il ferro da stiro, devi solo vaporizare)  di un bollitore per far riprendere il filato, passa le matasse sul vapore tirando molto delicatamente il filo e facendo molta attenzione alle scottature (le scottature da vapore sono assassine!); mai usare il vapore su filati ricchi di fibre sintetiche;
  • la tecnica più pigra consiste nell’appendere le matasse in bagno vicino alla doccia e lasciarle lì per un paio di settimane: il vapore creato quando ti lavi e il peso stesso della fibra dovrebbero essere sufficienti a fare la magia.

A questo punto potrai riformare i gomitoli, sempre rimanendo molto morbida per non stressare il filato e lavorare la tua lana riciclata.

Alcune annotazioni. Normalmente si riesce a riciclare circa il 90% del filato di un capo, puoi riciclare anche il filato di capi industriali, purché non realizzati con la taglia e cuci,  quello di capi che hanno iniziato a infeltrirsi, purché l’infeltrimento no sia troppo avanzato. Il filato riciclato resta sempre un po’ più povero di quello nuovo, per ridargli smalto unisci al filo uno o due capi di un filato sottilissimo in lana o anche, se vuoi un effetto “peloso”, di mohair. Non ne serve molto, probabilmente un etto ti sarà sufficiente. Il filato che aggiungerai dovrà essere  dello stesso colore o tono su tono (per esempio, a un filato riciclato verde smeraldo potrai unire un filo di mohair da 400 m per 50 g color verde acido o acqua).

Se hai dubbi e problemi relativi alla lavorazione a maglia o all’uncinetto, scrivi alla redazione e chiedi alle nostre esperte, cercheremo di pubblicare le risposte quanto prima possibile

L'autrice

Alice Twain

Lavoro a maglia da diversi anni, tengo corsi di livello avanzato e su tecniche peculiari, disegno modelli, sono tra le fondatrici del gruppo stitch and bitch Milano (ci trovate su http://maglia.blogspot.com/). Ho scritto il manuale minimo di maglia "Ai ferri corti", il mio blog personale è http://ferricorti.wordpress.com/.

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