Lanar è conosciuto dalle milanesi come storico emporio di filati per l’aguglieria. L’azienda, fondata nel 1946, nasce e cresce in un momento florido per le filature italiane, in seguito costrette a chiudere una dopo l’altra. Lanar, dopo un momento critico in cui si è temuto che avrebbe seguito il destino delle altre, ha fatto una scelta coraggiosa, seppure accompagnata da un ridimensionamento e da una riorganizzazione, e questa ha pagato: l’azienda continua a essere un punto di riferimento per il privato e a servire l’industria. Siamo riuscite a ottenere un’intervista con l’Amministratore, il dottor Silvio Riccardi, per saperne di più. Di cosa si occupa, ora, Lanar? Selezione dei materiali primi, filatura e tintura o si è specializzata in una delle fasi di lavorazione?
Selezione e acquisto delle materie prime in funzione della creazione di nuovi filati in lana e fibre pregiate, cotone e lino in base alle caratteristiche che si desidera ottenere e lo scopo al quale sono destinati.
Le fasi di produzione sono appaltate a fornitori esterni selezionati nelle diverse specializzazioni tecniche.
La clientela privata si sta facendo sempre più attenta all’impronta ecologica dei propri acquisti; in quest’ottica, le materie prime di Lanar sono di provenienza italiana o europea? Dove vengono svolte le fasi di lavorazione? Sempre in merito a questo argomento, di recente, la provenienza del cachemire e della lana merino determina l’acquisto o meno di certi filati, per le consumatrici più verdi. Il cachemire per le problematiche legate alla desertificazione di alcune aree di Cina e Mongolia dovute all’allevamento intensivo delle capre e la lana merino per la pratica del mulesing praticata sulle pecore allevate in Nuova Zelanda e Australia. Quali sono le politiche Lanar in merito alla provenienza di questi filati?
Le materie prime impiegate provengono dai paesi produttori delle migliori qualità di materie prime; in particolare Australia e Sud Africa per la lana ed Egitto per il cotone; mentre le lavorazioni di filatura, ritorcitura e tintura vengono effettuate in Italia nel rispetto delle normative comunitarie con particolare riguardo ai prodotti tintoriali.
Il cashmere come materia prima di migliore qualità è di provenienza cinese; una sapiente lavorazione di filatura italiana consente di ottenere la migliore resa di mano ed aspetto del filato.
La lana merino è originaria dell’Australia in particolare dell’area sud orientale e della Tasmania. La pratica del mulesing è limitata a pochi produttori a cui, per motivi etici, il mercato occidentale non si rivolge: le destinazioni della lana proveniente da pecore sottoposte a questa pratica sono i mercati meno attenti a questo argomento, quali Cina ed India.
I filati Lanar sono dei sempreverdi, l’offerta consiste principalmente di fibre classiche (lambswool, kid mohair, alpaca, lana, cachemire, cotone makò) in tinte unite che vanno dal tradizionale all’acido (nel caso del kid mohair e della nuova collezione di misto cachemire) e al pop (Cotone soft), con alcune incursioni nelle tinte autunnali del tweed (Alpaca Tweed). Recentemente, Lanar ha iniziato a sperimentare con tinture multicolore in sfumature che possono ricordare i filati Noro, con i filati Nevada e Colorado. Potete dirci come sta andando l’esperimento? Pensate di proseguire su questa linea?
La nostra collezione è caratterizzata da filati classici di alta gamma, per le materie prime impiegate; la scelta dei colori viene effettuata sulle previsioni delle tendenze della moda. Ad ogni stagione vengono proposti nuovi filati fantasia con colorazioni anche multicolor e bottonati che si differenziano dai classici Lanar.
Oltre al core business della vendita filati, Lanar si sta specializzando anche in una ricca offerta dicorsi di aguglieria (maglia e uncinetto), tessitura e macramè. Potete parlarcene un po’? Pensate di ampliarne ulteriormente la gamma? Quali sono, se potete parlarne, i progetti futuri di Lanar?
Abbiamo iniziato due anni fa a proporre corsi di lavorazione a mano con l’intento di offrire alla clientela un’opportunità per apprendere tecniche che non vengono più insegnate da parecchi anni, ma che appartengono alla nostra tradizione. Accanto a corsi più tradizionali come “tuttomaglia” e “Crochet”, proponiamo workshop o incontri a tema della durata di 6 o 9 ore, in cui insegniamo a realizzare specifici accessori – guanti, calze, sciarpe – con tecniche meno comuni, come l’uncinetto tunisino o il macramè. Cerchiamo di ascoltare tutte le esigenze della nostra clientela anche in fatto di giorni e orari: teniamo i corsi sia in orari diurni e serali infrasettimanali, sia al sabato. Questa formula ha riscosso un certo successo, soprattutto nelle giovani generazioni, al punto che spesso i corsi sono al completo: i partecipanti trovano nella lezione in Lanar un momento di condivisione con altre persone accomunate dalla stessa passione e un’occasione di distrazione e relax, oltre che, naturalmente, di apprendimento. L’intenzione per il futuro è di ampliare l’offerta sulla base delle richieste della clientela.
Ringraziamo Lanar e il dottor Riccardi per il tempo che ci hanno dedicato.
Per informazioni: Lanar è in via Nino Bixio 7, Milano, il sito è www.lanar.it