
Matasse di cashmere, Fancy Tiger (fancytiger.blogspot.it)
Pare di sì, pare che per il prossimo autunno il mercato vedrà un netto aumento del prezzo dei filati e soprattutto di quello dei filati in fibre pregiate. Il perché lo spiega questo articolo pubblicato sul blog di Hircus Filati. I fattori sono due, dice la filatura pratese specializzata in filati in cashmere: da un lato l’aumento delle tasse, dall’altro un fenomeno speculativo che riguarda speculatori e aziende che stanno facendo mano bassa delle fibre pregiate (soprattutto mohair, alpaca, cashmere, seta, cotone egiziano). In questo modo, le fibre diventano più rare sul mercato e i prezzi salgono. Il risultato è che le fibre alla fonte dall’inizio del 2013 sono aumentate in modo considerevole: per il cashmere si parla del 20%, che sale al 30 o 40% nel caso di seta e alpaca. Questo si riflette, naturalmente, su tutta la catena produttiva e alla fine si scarica sul consumatore che vede aumentare in modo moderato i prezzi del pronto moda (cioè dei capi finiti) e in modo più netto quelli dei filati da maglieria e da aguglieria (per i quali ci potrebbe aspettare un aumento pari a 20-40 euro al chilo, vale a dire da 1-2 euro a gomitolo in più).
Sono cifre relativamente importanti (per un capospalla si parla di un aggravio compreso tra gli 8 e i 30 euro, a seconda della taglia) e che possono portare sia a discostarsi dal lavoro a maglia e all’uncinetto sia a un più frequente ricorso a fibre di qualità minore: misti, lane più grossolane, filati sintetici, ma anche filati con meno garanzie sia di salubrità che di controllo delle materie prime e delle pratiche legate al lavoro. Per questo noi resteremo ferme nelle nostre posizioni di attenzione particolare alle fibre e ai filati di qualità.