Uno degli elementi di interesse nei costumi di Dunkirk di Chris Nolan, infatti, sono i capi indossati dai protagonisti, che rispecchiano lo stile dei tardi anni Trenta.
Chi è andato a vedere Dunkirk (uscito il 31 agosto 2017) non può non aver notato i fantastici costumi di Jeffrey Kurland e, in particolare, i maglioni indossati da molti dei protagonisti. Il film, ambientato nel 1940, rispecchia però lo stile della fine degli anni Trenta, dal momento che i protagonisti sicuramente non sono andati a fare shopping per aggiornare il loro stile nell’imminenza dell’evacuazione del Corpo di Spedizione inglese in Francia. Vediamo alcuni esempi (con idee per realizzare per sé capi nello stesso spirito).
Una selezione dei maglioni
Iniziamo dal maglione rosso di Tom Glynn Carney, un semplice e linearissimo maglione a coste (probabilmente mezza costa inglese) con manica a trapezio. La mezza costa inglese è un punto simile alla costa inglese ma più compatto e di esecuzione semplificata perché si lavora (su maglie dispari) sul diritto *1 rov, 1 dir doppio (cioè lavorato prendendo la maglia sottostante)* lavorando a rov l’ultima maglia, mentre sul rovescio del lavoro tutte le maglie sono lavorate a diritto. Questo produce una consistenza caldissima e con coste rilevate. Anche se usa un tipo diverso di coste, questo maglione ricorda il Mandalay Turtle di Norah Gaughan, ma data la semplicità della forma del capo nulla di impedirà di realizzarlo autonomamente partendo da una ricetta universale di maglione con manica a trapezio come quella di Ann Budd contenuta in The Knitter’s Handy Book of Sweater Patterns.
I maglioni bianchi indossati da Tom Hardy e da Kenneth Branagh sono molto simili. Si tratta di maglioni classici, con bordi e collo a coste e il resto della lavorazione a maglia rasata. Si tratta di capi essenzialmente funzionali spesso indossati dai militari inglesi di quel periodo. Sono dei Jersey, la versione più essenziale del maglione da pescatore (o marinaio) inglese. Una bella rilettura di questo stile minimalista e sportivo, sommamente unisex, è M’s Favorite-Sport di Deb Hoss.
Classici con scollo a V
Barry Keogan indossa invece un gilet in stile Fair-Isle (un po’ piccolo, a suggerire che possa risalire a qualche anno prima). Questo tipo di maglione era stato portato al successo alla fine degli anni Venti dal futuro Edoardo VIII. Si tratta di capi lavorati tassativamente in lana Shetland, caldissimi anche se leggeri. Anche se il risultato è vivacissimo, questi gilet sono lavorati usando sempre non più di 2 colori in ogni giro. Uno dei nostri preferiti è Bruntsfield di Ysolda Teague, rigorosamente unisex.
Chiudiamo con il linearissimo maglione con scollo a V indossato da Mark Rylance, un classico capo passepartout da indossare come capo sportivo o, come qui, su camicia e cravatta. Una versione moderna di questo maglione la trovate sull’ultimo numero di “Interweave Knits“ (disponibile in edizione digitale), l’Hank’s Pullover.
Creare una moda
In un’intervista rilascia a Clothes On Film, alla domanda se Dunkirk potesse rilanciare la moda dei maglioni fatti a mano, il Kurland ha risposto così:
Ne sarei felicissimo! Sai, tutti i maglioni sono stati lavorati in Inghilterra. La signora Jane Whatley li ha realizzati a mano nella sua casa in Surrey. Ho viaggiato fino al suo cottagge per mostrarle quello che volevo, i colori, e che desideravo che fossero rustici. […] Soprattutto nel maglione di Mr. Dawson ha ripetuto alcuni errori particolari. […]