Curiosità Moda e Media

Design della maglieria (e dell’uncinetto) al Politecnico di Milano

Prove di tapestry crochet (o jacquard), per Damiana
Prove di tapestry crochet (o jacquard), per Damiana

Con Alice, come forse già saprete, siamo state contattate dal Politecnico di Milano per insegnare maglia a  mano e uncinetto nel corso intensivo professionalizzante di Design della maglieria dalla durata di circa due mesi (molto intensivo).

Il corso, che prevedeva un terzo modulo di maglieria a macchina, è finito e sia le docenti che tutte le allieve sono arrivate al termine vive e (più o meno) integre.
Per noi docenti, la sfida è stata compattare in lezioni da 2 ore e poco meno di due mesi una gran quantità di conoscenze e abilità pratiche, comunicandole in modo semplice, chiaro e completo. Sin dall’inizio, ci è
stata chiara la comune intenzione di seguire le allieve in modo armonico e allo stesso tempo dando, di volta in volta, più attenzione all’una o all’altra, a seconda del livello di difficoltà da loro percepito, in modo da
ottenere, a fine corso, persone in grado di affrontare le sfide del mondo professionale come designer indipendenti o a contratto per fashion brand e filature.

Nonostante a volte fossero stanche, con la testa zeppa di informazioni e le mani sempre indaffarate, sapevano sempre di avere ancora molto da imparare e ci sono piaciute, perché hanno dimostrato una grande motivazione, una forte attenzione e uno spirito arguto, con domande sempre appropriate e specifiche.

Il modulo di Alice è stato incentrato principalmente sulla realizzazione di un capospalla (maglione o cardigan) realizzato con la costruzione EPS inventata da Elizabeth Zimmermann, un sfida nella sfida perché si è trattato di sviluppare il capo non seguendo le norme del normale sviluppo taglia bensì con un metodo pensato specificamente per la realizzazione di capi singoli e perosnalizzati per il destinatario.

Io ho preferito concentrare il mio modulo sulle numerose scuole e tecniche che costituiscono il ricco e variegato mondo dell’uncinetto e sulla possibilità (e l’opportunità) di combinarle tra loro: tecniche per la lavorazione a più colori, lavorazioni in tondo, in piano, filet, pizzo peruviano, forcella, uncinetto tunisino, pizzo Irlanda, trucchi del mestiere e così via. Questo perché l’uncinetto, nell’industria, si trova maggiormente negli accessori o come inserto e perché, inoltre, le regole essenziali per la costruzione di capispalla sarebbero state spiegate da Alice e nei moduli di maglieria.

Procedendo per campioni, ogni allieva, con mio grande piacere, ha scoperto tecniche per lei nuove e ha trovato una propria voce, una tecnica che ha trovato particolarmente “sua”. Chi le lavorazioni tridimensionali, chi i
monili, chi il pizzo turco…

In galleria, trovate alcune foto del giorno della consegna dell’attestato.

E ora? Mentre le nostre ex allieve affrontano il loro futuro con qualche freccia in più al loro arco c‘è stata confermata la volontà di progettare una seconda edizione del corso, anche grazie al feedback entusiastico delle donne che hanno studiato con noi, e che ringaziamo di averci seguito a spron battuto.

Notizie sull'autore

Veruska Happysloth

Veruska è una redattrice, una designer internazionale di modelli per uncinetto e una insegnante (talora di uncinetto, talora universitaria). I suoi lavori le succhiano la vita, le va benissimo così. Su Ravelry è sempre Veruska.

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