Sono il trend del momento: multicolori, gradient, arcobaleno, le caciotte di filato spopolano tra aziende e appassionati. Capiamo meglio il fenomeno delle tortine per la maglia.
Tortine everywhere! Con “tortine” intendiamo quei filati avvolti a mo’ di caciotta in dischi piatti, quelli che escono dai gomitolatori manuali normalmente in vendita per gli appassionati. Si tratta di un formato di gomitolo che in passato era usato soprattutto dai tintori per mettere in luce l’effetto creato dai filati con tintura gradient (in cui cioè il colore ha una transizione graduale da una tonalità all’altra) o, nel caso degli unspun, per minimizzare lo stress del filo. Industrialmente, l’ha usato per prima Shoppelwolle per alcuni filati di per sé abbastanza dozzinali ma di ottimo successo, ora però le tortine paiono essere esplose. La moda, dai prodottori indipendenti, ha contagiato i gradi marchi, sicché ora le caciotte di filo multicolore dilagano.
Mentre negli USA spopola l’acrilico delle Caron Cakes, in Europa filature grandi e medie si sono messe a proporre questo prodotto con esiti molto molto differenti (almeno sul piano qualitativo). La maggior parte, a mio avviso, è caratterizzata dalla qualità mediocre del prodotto, anche se non manca qualche acuto. Di fatto molte aziende non hanno le macchine per fare il gradient e si limitano a gomitolare in tortina filati in cui il colore è stampato, saltando nettamente da una tonalità all’altra, altri optano per imitare l’effetto gradient affiancando quattro fili più sottili stampati con ricorrenza lunghissima ma posizionandoli in modo tale che il salto di colore sia sfalsato, cosa che produce un effetto di gradazione di colore artificiale (un esempio è il misto cotone-acrilico Spring rainbow di Katia).
Investire sui filati artigianali
Il trend della tortina è sicuramente meno pernicioso di quelli del passato (le pallocche, i fili da lavorare con le mani ecc.) e mostra segni di volersi fermamente mantenere per l’inverno e per l’estate prossimi (quando i fili visti ad H+H Cologne 2017 andranno massicciamente in vendita). Però, a nostro modesto avviso, se volete farvi incantare dalle lusinghe del filato in caciotta, saltate decisamente i filati industriali (o almeno la maggior parte di essi) e puntate fermamente sui produttori indipendenti. I filati proposto da tintori come Elbert Espeleta o da Live or Dye (per citare due nomi italiani) ha dalla sua una scelta attenta delle fibre e dei colori che garantiscono non solo la qualità del prodotto ma anche la sua unicità. Un filato come i gradient di questi due artigiani (e di molti altri) sarà sempre irripetibile, unico e prodotto del gusto personale di una mente creativa.
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