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Il maglione Gansey del polo sud

Le ideatrici del modello del maglione
Volontarie inglesi stanno offrendosi per realizzare ai ferri un intricato Gansey per la celebrazione dell'impresa antartica di William Smith.
Cosa hanno in comune l’esporazione dell’Antartide, la costruzione di grandi navi in legno e i maglioni Gansey dei pescatori e dei marinai inglesi? Forse più di quanto immaginiate.

A oggi non è chiaro chi abbia effettivamente scoperto l’Antartide. Che un continente meridionale esistesse era stato ipotizzato già da Tolomeo, ma con la scoperta dell’Australia, James Cook pensò di aver trovato quella terra australe. Non era così, già dai primi decenni del XIX secolo si susseguirono avvistamenti di terre ancora più meridionali da parte di navi russe, tedesche, americane, e inglesi. Uno dei primi navigatori a mettere piede nel continente ghiacciato fu l’inglese William Smith (nato a Blyth nel Northumberland) che, al comando del brigantino The Williams, scoprì le isole Shetland Meridionali nel 1819.

Il brigantino The Williams in un'incisione d'epoca
Il brigantino The Williams in un’incisione d’epoca

A 200 anni dall’impresa, il Blyth Tall Ships project assieme allo skipper Clive Gray hanno deciso di costruire una replica della nave di Smith e di calcarne le tracce, seguendo la sua rotta da Blyth fino alle Shetland meridionali. La costruzione della nave non è solo un’impresa interessante, è anche strumentale alla formazione di artigiani ed esperti di costruzione navale in legno, nella creazione cioè di professionalità che potranno poi essere spendibili nel mondo del lavoro. Tra i volontari impegnati in questa impresa ci sono anche le decine di esperte di maglia che si stanno attivando per fornire un maglione Gansey lavorato a mano a tutti i circa 90 marinai che parteciperanno all’impresa di Clive Gray (suddivisi in quattro equipaggi, uno per ogni sezione del viaggio).

Lo skipper Clive Gray con uno dei maglioni
Lo skipper Clive Gray con uno dei maglioni

Il maglione di pescatori e marinai

Astrid Adams e Janice Snowball che dirigono la realizzazione dei capi, inizialmente hanno ricercato se ci fosse traccia di un modello specifico per l’originale impresa di Simith. Non trovandolo, hanno raccolto quasi 8.000 sterline per finanziare la realizzazione dei capi, costruiti secondo un modello, da loro stesse ideato, rispettoso dei canoni dei capi Gansey ma che incorpora il logo di Blyth Tall Ships. Oltre ai maglioni, chi preferisce realizzare un accessorio puù rapido potrà realizzare un cappellino coordinato. Volontarie da tutto il nord dell’Inghilterra stanno infatti offrendosi per realizzare uno di questi maglioni intricati, eseguiti in tondo senza cuciture su ferri sottili con una speciale lana fornita da Frangipani: la classica 5-ply soprannominata “Seamen’s Iron. Questo filato, particolarmente resistente non solo garantiva ai capi una lunga durata ma anche la perfetta impermeabilità.

Knitting Ganseys di Beth Brown-Reinsel
Knitting Ganseys di Beth Brown-Reinsel

Questo maglioni si lavorano con un filato piuttosto sottile e con ferri fini, che rendono a lavorazione estremamente compatta. Anche per questo, oltre che per la difficoltà del modello, la ricerca dei volontari è partita con un notevole anticipo. Se volete seguirla passo passo potete farlo tramite la pagina Facebook dedicata al Blyth Tall Ship Williams Gansey Project. Se invece volete saperne di più sui maglioni Gansey, non posso non consigliare Knitting Ganseys di Beth Brown-Reinsel. Se invece volete solo sperimentare con alcne delle tecniche usate per questi maglioni, il berretto Mick the Fisherman di Alice Twain fa per voi.

Notizie sull'autore

Alice Twain

Lavoro a maglia da diversi anni, tengo corsi di livello avanzato e su tecniche peculiari, disegno modelli, sono tra le fondatrici del gruppo stitch and bitch Milano (ci trovate su Blogspot). Ho scritto il manuale minimo di maglia "Ai ferri corti", il mio blog personale è Ferricorti.

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