Diciamocelo, ma piano: tutte noi abbiamo i nostri feticci, le nostre preferenze. Ma quando esce una nuova raccolta di modelli, siamo le prime a precipitarci per dare un’occhiata alle novità. Siamo tutte ansiose di ammirare le anticipazioni e ne discutiamo con le amiche: “Hai visto il modello X? Meraviglioso! Mentre l’Y mi ha davvero deluso, non so cosa aveva per la testa il designer quando l’ha creato…“. Insomma, ammettiamolo, non vediamo l’ora di parlare e sparlare!
Però.
Però ci sono collezioni che abbiamo poco da criticare. Sia per varietà di modelli, che per stile, che per filati.
Devo dire che per me questo è il caso delle collezioni di Brooklyn Tweed; è un mio personale feticcio, ecco, l’ho detto! Per quanto mi sforzi, trovo davvero poco da criticare.
Ed anche per questa uscita, mi sono dovuta mettere d’impegno per trovare solo cinque capi che fossero i miei preferiti.
Incominciamo ad analizzare la collezione prendendo in esame i maglioni. Uno dei miei preferiti è il cappottone Corvid di Jared Flood.
È realizzato con la Shelter, una lana piuttosto corposa, ed è una meraviglia da indossare in ogni occasione. [NdR. Ne abbiamo parlato qui]. E non solo in inverno, quando ci avvolgerà coccolandoci con una calda carezza, ma anche in primavera, trasformandosi in un raffinato capospalla da portare tranquillamente con jeans e sandali a gabbia! Avvolgente e molto originale con questa fascia interrotta che corre lungo il bordo davanti, è il vero protagonista del vostro outfit quotidiano.
Continuiamo con il maglione League di Veronik Avery.
Dal taglio semplice ma al contempo raffinato, sembra un semplice maglioncino raglan ma, se lo guardiamo da vicino, è ricco di dettagli raffinati. Come il “giro” di colore del sottomanica che non deve essere di scontata esecuzione. Decisamente sportivo darà il suo meglio accostato a pantaloni maschili e stringate inglesi: sarà un vero jolly da avere nel guardaroba e da indossare senza troppo pensarci su!
È realizzato con la Loft, a mio parere uno dei filati fingering più interessanti in circolazione. Io devo confessare che l’ho comprato e non vedo l’ora di usarlo!
Ed a questo punto devo fare un’altra confessione: i capi che più mi sono piaciuti in questa collezione sono gli accessori. In particolare tre, che ho trovato delicati, innovativi, semplici ma assolutamente perfetti.
Il primo è la stola Bauhin di Veronik Avery (sì, di nuovo lei).
È costruita in sbieco e questo è un tipo di costruzione che adoro nelle sciarpe: il bordo obliquo, e non orizzontale, dona slancio al capo e lo fa indossare meglio! Inoltre è decorata da un motivo di pizzo traforato davvero molto interessante. La vedo benissimo sia a scaldare il collo sotto l’impermeabile nella mezza stagione, che a fare la sua parte trionfalmente sulle spalle nelle calde serate estive.
Il secondo accessorio interessante è la sciarpa Selune di Julie Hoover.
Guardandola così non si capisce molto, ma è lavorata completamente con un motivo geometrico a tutto campo. Un pizzo non “pizzoso” originale, contemporaneo, splendido! Guardandola si può facilmente capire che si può sfruttare in moltissime occasioni e sarà sempre perfetta. Insomma, è destinata a diventare quel capo che, quando non si sa cosa mettersi, dona carattere anche alla maglietta bianca con i jeans.
Ed infine eccolo: il pezzo forte di tutta la collezione: lo scialle circolare Lucca di Jared Flood.
Intessuto con motivi in pizzo decisamente complicati ed inediti, è un vero capolavoro. Moderno ma antico, romantico ma accostabile anche a capi sportivi, è una vera chicca. Sicuramente non di semplice esecuzione, ma di grandissima soddisfazione.
Tutti e tre questi ultimi capi sono stati lavorati con il Plains, il nuovo filato lace. Mi sembra molto interessante e come sempre i colori mi fanno impazzire. Mi sa che presto il portafoglio piangerà.
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