Recensioni di filati

Ode alla lana secca, ovverosia perché la Shetland è magica

Scritto da Alice Twain

Diciamolo, in Italia siamo tossicodipendenti da lana soffice. È difficile proporre una lana secca in questo paese, in cui l’unico gomitolo degno di questo nome pare essere la Merino supermorbidosa e supertrattata (ne esistono addirittura alcune che dichiarano in etichetta di essere “supersoft”). E, per carità, a chi non piace una lana morbida come burro? Ma siamo poi sicure che l’unica lana bella sia la lana morbida?

Pecore Shetland ©Stonehavenfarm.com

Io sono decisamente una tossicodipendente da lana Shetland, una fibra totalmente diversa dalla Merino: se le pecore Merino sono nuvole gonfie di vello, le Shetland sono bestiole ben più rustiche, abituate al clima freddo e povero della Scozia settentrionale, con un vello meno abbondante e, a sua volta, più rustico e… Multicolore. In realtà la lana Shetland è molto fine, ma alla mano risulta secca e, appena lavorata, la sensazione che può dare è di ruvidezza e durezza del lavoro. La magia con la Shetland avviene appena la si lava. Il lavaggio infatti ne cambia la natura, infeltrendola leggerissimamente senza ridurre in modo significativo le dimensioni del capo ma rendendone la superficie molto più morbida e quasi vellutata.

Ho recentemente finito un cappello lavorato con la Scottish Tweed Aran di Rowan, un filato fuori produzione in lana Shetland. Il filato (a due capi, con una torsione bassa e quasi per nulla elastico) ha prodotto in prima istanza un cappello ruvidissimo, aspro, sgradevole da indossare. La magia, appunto, è arrivata con il primo lavaggio che l’ha reso molto più morbido e piacevole, quasi vellutato. Per carità, non liscio come se fosse stato fatto con la Merino (magari quelle Merino supertrattate…), ma morbido di una morbidezza non pretenziosa, campagnola. E io amo la Shetland per questa metamorfosi.

L'autrice

Alice Twain

Lavoro a maglia da diversi anni, tengo corsi di livello avanzato e su tecniche peculiari, disegno modelli, sono tra le fondatrici del gruppo stitch and bitch Milano (ci trovate su http://maglia.blogspot.com/). Ho scritto il manuale minimo di maglia "Ai ferri corti", il mio blog personale è http://ferricorti.wordpress.com/.

3 commenti

  • A dire il vero mi sono stufata da un bel pezzo della merino super morbida e ho sempre preferito le lane più secche o al limite l’alpaca. La magia di cui parli è quello che mi attrae verso questi filati, oltre all’impressione che i capi fatti con essi durino di più e conservino meglio la loro forma. E poi le pecore Shetland sono più belle ; )

  • […] lavaggio abbia un leggerissimo infeltrimento. È quello che accade per esempio alle lane “tipo” Shetland (oltre che alla Shetland vera e propria) con i primi lavaggi: la lana, in origine piuttosto ruvida, […]

  • anche io l’adoro! a ottobre andrò alle shetland per la shetland wool week e sono pure iscritta al workshop di Shetland lace con Gudrun Johnston. E’ incredibile come una lana così ruvida venisse ai tempi filata a mano dalle donne delle shetland per fare gli scialli lace. Non appena ho tempo tingerò la shetland home grown che mi è arriva come swap direttamente dall’isola di fair isle

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