Nei giorni scorsi mi è capitato di seguire la vicenda della campagna di odio on line scatenatasi in Italia ai danni di Armine Harutyunyan, modella e graphic designer 23enne di origini armene, nipote di uno dei più celebri pittori del suo paese, Khachatur Azizyan. Secondo gli hater, purtroppo soprattutto italiani, la colpa di Armine è di non essere bella o desiderabile ai loro occhi e la colpa di Gucci, per il quale Armine ha sfilato l’anno scorso, è quella, gravissima, di volerci imporre un “nuovo tipo di modella”, sgraziata e disturbante. A proposito degli insulti ad Armine c’è chi ha parlato di marketing e strategie; in realtà si tratta più semplicemente di bullismo on line, di body shaming.
Mi aveva incuriosito il volto di questa giovane, sono quindi andata a sbirciare tra le sue foto su Instangram. Tra le varie immagini, alcune moto belle, ho notato quelle in cui indossava un bell’abito bianco a maglia, disegnato da una maison armena, Loom Weaving.
Loom Weaving è stata fondata nel 2014 dalle sorelle Inga e Elen Manukyan, e mette insieme il ricamo tradizionale armeno con la moderna tecnologia della maglia. Offre un’ampia gamma di cardigan, maglioni, abiti sciarpe e cappelli. Grazie all’azione di mentoring di Fashion Scout, Loom Weawing sfilerà anche alla London Fashion Week che si svolgerà dal 17 al 22 settembre. Alcuni capi sono acquistabili anche on line presso 5Concept, negozio di Yerevan.
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