Ileana ha scritto alla redazione chiedendoci: “[…] ho capito di lavorare in maniera troppo morbida, larga, e questo mi provoca problemi di tensione; come posso ovviare al problema?”.
Domanda che non sospetti essere complessa, cara Ileana.
Ci sono due livelli di “lavoro largo”. Il primo è legato alla naturale variabilità della mano. Alcune persone hanno una lavorazione più morbida di altre, ed è un fatto. Qui ci siamo divertite a lavorare lo stesso campione con gli stessi ferri in cinque. E abbiamo ottenuto cinque risultati diversi! Ora, se la differenza è in questo range “fisiologico”, ti è sufficiente lavorare con un ferro più sottile. Il tuo obiettivo è comunque ottenere il campione richiesto dal modello che vuoi eseguire, non importa con quale ferro. A me piace spiegare che l’istruzione che non dovrebbe mai essere presente nei modelli è quella relativa al ferro da usare. Non è rilevante se la tensione richiesta viene proposta per il ferro da 4,5 e invece tu la ottieni con il 3,5: l’importante è che la ottieni. Alla stessa maniera, se anziché un modello stai seguendo una ricetta, dovrai ottenere un campione che ti piaccia anche se con un ferro diverso da quello indicato in fascetta.
Cliccando sulle immagini potrai vedere due filmati che ti insegnano come tensionare il filo.
Poi ci sono persone che hanno un problema diverso: che non controllano il filo. Se lavorano con il filo nella mano destra lo lasciano dopo aver gettato, se lavorano col filo a sinistra non lo tensionano. Questo genera una tensione sbilanciata, spesso irregolare, e un lavoro oltremodo rado che non diventa più denso nemmeno quando cambia ferro. Ci sono persone che ottengono lo stesso campione lavorando con il 6 come con il 2. Nel lavorare il filo deve essere sempre tensionato, cioè trattenuto con la mano in modo che resti teso. Non tanto da rischiare di strapparlo, ovviamente, ma abbastanza da tenerlo in tensione. Tensionando il filo, si può avere una mano più o meno morbida, ma comunque bilanciata. In caso contrario, il lavoro sarà sempre e comunque eccessivamente molle.
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