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Mirasol K’acha: un matrimonio di fibre nobili

Due matasse di K'acha in colori coordinati

Un matrimonio forse un po’ adulterino, a tre, tra lana Merino sudamericana, alpaca Suri e seta che produce uno dei filati più lussuosi degli ultimi anni. La parola K’acha viene dalla lingua Quechua e significa “bello, buono, elegante”, e K’acha sicuramente è tutte queste cose.

Il campione lavorato a 19 maglie × 10 cm

K’acha ha una mano assolutamente sensuale già nella matassa e che diventa delizioso mentre lo si lavora. La struttura a stoppino e la presenza di alpaca e seta, che insieme costituiscono il 40% della fibra, rende K’acha non particolarmente elastico, poco adatto a lavorazioni a coste e trecce. Probabilmente è legata a questa scarsa elasticità anche la tensione verticale relativamente alta, il mio campione lavorato con un ferro 5, mi ha reso, nella sezione a maglia rasata, una tensione orizzontale di 17 maglie per 10 cm, ma in verticale la tensione è di ben 29 ferri. Per contro, K’acha mantiene una buona definizione del punto e la lana merino che ne compone la maggior parte favorisce il bloccaggio, quindi può essere consigliabile per capi e accessori traforati. Inoltre, si segnala per un drape realmente invidiabile (come d’altro canto spesso accade con i filati contenenti seta). Ovviamente, come tutti gli stoppini, K’acha ha una leggera tendenza a fare pallini, la lieve peluria già presente nella matassa e che si accentua al lavaggio (pur senza alonare il lavoro) può facilmente creare questo effetto, e per questo K’acha non è adatto a capi sottoposti a forte usura come per esempio calze e guanti.

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Una nota sulla fascetta, che per questo filato chiama un ferro 4 e propone una tensione di 21 maglie per 10 cm: sinceramente la tensione proposta mi pare eccessiva: questo filato merita spazio per gonfiarsi, espandersi e diventare ancora più morbido e pieno. La struttura a un solo capo lo facilita in questo senso, quindi vi incoraggio e lavorarlo a una tensione inferiore a quella proposta.

Una matassa di Mirasol K’acha costa 9,50 euro, una cifra piuttosto rispettabile, che si giustifica sia con la preziosità della fibra sia con la provenienza etica (Mirasol, ne abbiamo già parlato altrove, è una cooperativa nata per stimolare l’attività della pastorizia e del tessile delle aree rurali del Perù e, pur non essendo ufficialmente riconosciuto dal circuito Fairtrade, ne condivide l’impostazione). Per quanto il prezzo sia notevole, K’acha resta un perfetto filato da accessori preziosi e, per chi è in vena di spendere, anche per un maglione di autentico prestigio.

Il filato per questa recensione ci è stato fornito da Unfilodi.com, che ringraziamo, rivenditore di K’acha in Italia.

Notizie sull'autore

Alice Twain

Lavoro a maglia da diversi anni, tengo corsi di livello avanzato e su tecniche peculiari, disegno modelli, sono tra le fondatrici del gruppo stitch and bitch Milano (ci trovate su Blogspot). Ho scritto il manuale minimo di maglia "Ai ferri corti", il mio blog personale è Ferricorti.

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