In mostra i manufatti a maglia e uncinetto dedicati all’arte camuna e vincitori del concorso associato alla mostra Per filo e per segno. La lana racconta le incisioni rupestri della Valle Camonica. Scopo del concorso, dedicato a chi della maglia e dell’uncinetto fa un hobby o una professione, era la promozione della creazione di opere tessili ispirate all’arte rupestre e ai segni camuni, come i capi della collezione creata da Giuliano e Giusy Marelli nel 1985, giudici del concorso.
Le opere vincitrici avrebbero dovuto essere esposte a marzo ma, a causa dell’emergenza Covid, la mostra è stata rinviata in attesa di un momento più sicuro per la salute di organizzatori, staff e visitatori. Finalmente è giunto quel momento.
Fino al 4 ottobre, presso il palazzo della Cultura di Breno (BS), Via Garibaldi 8/o, sarà possibile visitare la mostra su appuntamento con la segreteria del CAMUS, museo camuno, che ha accolto positivamente la sfida di essere tra i primi musei lombardi tornati alla normalità, seguendo il rispetto delle più rigorose misure di sicurezza.
Chi ha inviato i manufatti, grazie alla propria creatività è ora parte dell’eredità culturale della Valle Camonica, della sua identità e cultura millenaria, proiettata verso il futuro del territorio, per una nuova economia locale basata sulla valorizzazione delle proprie risorse naturali.
Le dichiarazioni dell’organizzazione della mostra Per filo e per segno
Il presidente del tavolo UNESCO, Sergio Bonomelli, ha evidenziato come il progetto della mostra Per filo e per segno sia stato inserito nelle manifestazioni di celebrazione del primo quarantennale del riconoscimento da parte dell’Unesco del patrimonio d’arte rupestre della Valle Camonica, raccogliendo un grande successo in termini di partecipazione e qualità dei prodotti elaborati. “Ci auguriamo che questa mostra ottenga un meritato successo perché nel valorizzare i segni camuni la comunità si possa riconoscere, e aggiungere una nuova pagina positiva nella ricerca culturale della nostra Valle“.
Giuliano e Giusy Marelli, direttori artistici del progetto, hanno dichiarato: “Siamo stati onorati di aver presieduto la Direzione Artistica del progetto. Con grande entusiasmo abbiamo messo la nostra esperienza al servizio di un’iniziativa che ci ha subito coinvolto e che rappresenta una continuità rispetto alla nostra precedente esperienza con i ‘segni’ camuni. Una nostra collezione dedicata alle incisioni rupestri camune aveva infatti sfilato già 30 anni fa a Palazzo Pitti a Firenze e a Palazzo Serbelloni a Milano. Ci auguriamo che Per filo e per segno possa rappresentare l’avvio di una nuova filiera della lana in Valle Camonica”.
Per il concorso sono pervenuti 87 manufatti, esaminati dallo studio Marelli secondo i seguenti tre parametri: creatività (originalità, innovazione, usabilità); interpretazione dei segni e delle incisioni rupestri (riconoscibilità dei segni, loro sviluppo grafico e coerenza tra segno e prodotto) e tecnica di realizzazione (qualità del lavoro, qualità delle finiture, livello tecnico).
L’allestimento della mostra vede la roccia letta come pelle tatuata, i cui simboli comunicano la propria cultura, la vita quotidiana, l’abbigliamento, la religiosità con i suoi riti. La simbologia utilizzata è quella delle incisioni rupestri camune”.
Abbiamo parlato in precedenza sia della mostra durante la quale sono stati presentati i capi ispirati all’arte camuna di Giovanni e Giusy Marelli; che dell’inaugurazione della mostra stessa.
Info su come visitare Per filo e per segno:
per prenotare la visita alla mostra, potete contattare DMO Vallecamonica:
tel. 0364 19 41 566
info@dmo-vallecamonica.it
o la segreteria di CAMUS, il museo camuno:
Per le attività con le scuole, invece, è possibile contattare l’associazione Coda di Lana:
tel. +39 348 0147995
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