Nei primi anni del ‘900, le coscienze maschili negli UK furono scosse da una terribile serie di eventi che portò gli uomini a temere per le proprie vite se lasciati da soli con una donna.
Tutto iniziò quando, in alcuni stati degli USA, le donne compresero che gli spilloni usati per fermare i cappellini potevano essere usati come armi da difesa contro aggressori e molestatori.
Le notizie attraversarono l’oceano e le inglesi, già indirizzate verso una maggiore indipendenza dalla spinta delle suffragette, presero giustamente esempio e iniziarono a difendersi e sentirsi più sicure.
Alcune cominciarono a utilizzare anche i sottilissimi uncinetti d’acciaio per il pizzo irlandese, che ricordiamo avevano un diametro anche di 0,35 mm, o i ferri a doppia punta per i calzini, con i quali era possibile colpire due aggressori alla volta.
La conseguenza negativa di ciò fu che ferri e uncinetti divennero le armi preferite anche dalle serial killer del periodo Vittoriano ed Edoardiano, insieme al veleno. Potevano essere portate in giro in ogni occasione senza destare sospetti, anzi, rinforzando l’immagine della brava donnina di casa dedicata a produrre capi, accessori e centrini per decorare la casa.
In questo modo, come vediamo dall’illustrazione d’epoca, le killer adescavano le vittime e, con la scusa della matassa ingarbugliata, le immobilizzavano e le uccidevano a colpi di uncinetto o di ferri.
Nel caso dell’uncinetto d’acciaio, le ferite erano così piccole che passavano inosservate, mentre nel caso dei ferri, le serial killer trovarono un incredibile alleato nel romanzo sul conte Dracula.
Il libro, pubblicato nel 1897, rese notissimo il preesistente mito del vampiro e fornì un alibi perfetto alle knitting killers (come vennero chiamate quando furono scoperti i loro abominevoli crimini). Con due colpi ben assestati alla giugulare, il povero sventurato veniva ucciso e creduto vittima del temibile conte o di uno dei suoi eponimi. Per questo motivo iniziarono a diventare più comuni i due ferri dritti rispetto al gioco di ferri, come potrà confermare la collega Alice Twain: era più semplice affiancarli e colpire e lo stopper finale impediva che scivolassero dalla mano.
Dopo anni di terrore, durante i quali Scotland Yard brancolava nel buio e il pubblico si affannava a invocare a gran voce l’aiuto del personaggio immaginario di Sherlock Holmes (cosa che, anni dopo, diede i natali al romanzo Sherlock Holmes contro Dracula), con l’arrivo della prima guerra mondiale le serial killer sparirono nel nulla, non si sa se uccise da qualche bombardamento o semplicemente avessero iniziato a saziare in altro modo la propria sete di sangue, portando il proprio segreto e i propri lavori a maglia nella tomba.
Questa terribile storia ci può però aiutare a ricordare che, in caso di aggressione, che speriamo non si verifichi mai, possiamo utilizzare anche i nostri amati strumenti per difendere la nostra vita.
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