Magari non portate il reggiseno perché appartenete alla fortunata categoria delle garçonne e potete indossare il proverbiale sacco dell’immondizia che su di voi si trasforma miracolosamente in un meraviglioso abito charleston vintage con tanto di paillettes e lunga collana di perle. O magari la vostra è una silouhette da “signorina grandi forme”, e qualunque abito anni ’50 su di voi rifiorisce senza neanche doverlo stirare. In questo caso, fate attenzione a scegliere con cura quel caposaldo del guardaroba che fa miracoli per il vostro portamento e la vostra linea, il vituperato reggiseno. Oppure, ancora, prima di avviare un maglione magari vi fa piacere confrontarvi o volete discutere di quale modello esalta al meglio la vostra figura, per questo c’è il gruppo The Bust Line su Ravelry.
All’ultima edizione di Hobby & Show abbiamo incontrato le ragazze di Pati Jò, che hanno portato in Italia, finalmente, il bra fitting, ossia la tecnica empirica che permette di infilare tutte, finalmente, nel reggiseno giusto.
Non è una leggenda urbana che la maggior parte delle donne indossa un reggiseno di taglia sbagliata. Basta farsi un giro in città per assistere ad apocalittiche visioni di gloriosi e pieni seni trasformati in due ingombranti protuberanze mogie e ballonzolanti. Le taglie non sono solamente quelle quattro o cinque sfigate che qui ci propinano dalla notte dei tempi e, se non ti sta bene, impara ad aggiustarti il reggiseno da sola a casa o impara a rimetterti a posto il seno ogni volta che ti chini, corri o non stai perfettamente immobile.
Un reggiseno che vesta bene ci aiuterà a risolvere i problemi di schiena provocati dallo scarso sostegno di uno che veste male, ci permetterà di sentirci libere di muoverci senza dover poi cercare un bagno perché ci è scappata fuori una tetta mentre ballavamo in discoteca. Insomma, se quando lo indossate la fascia si incunea in mezzo alle scapole invece di restare orizzontale, se tutto il peso del seno si appoggia sulle bretelline, solcandovi dolorosamente le spalle, se il seno straborda dalle coppe come in un film porno appena vi chinate, se la coppa fa delle piegoline perché non è ben riempita e/o se i ferretti vi si conficcano nelle ascelle, allora state sbagliando misura di reggiseno.
È possibile, anzi salutare e doveroso nei nostri stessi confronti, indossare un reggiseno che sia della misura giusta, soprattutto se abbiamo un seno abbondante.
Eveden, un colosso dell’intimo che incorpora brand come Freya, Fantasie, Rigby & Peller (niente poco di meno che Corsetière by Appointment to Her Majesty Queen Elizabeth II) e Goddess, ci informa che un reggiseno veste bene se la banda che avvolge il torace resta orizzontale, il seno è interamente contenuto nelle coppe ed è avvolto completamente dal ferretto (quando c’è). Entriamo nel dettaglio. Prima di tutto, è fondamentale capire qual’è la nostra taglia. A differenza di quanto si crede, non esistono la prima, la seconda, la terza, la quarta e così via: al crescere della dimensione delle coppe non corrisponde sempre l’aumento della circonferenza toracica. Altrimenti tutte le donne con poco seno sarebbero rachitiche e quelle con un seno grosso sarebbero necessariamente in sovrappeso. Armiamoci di metro e righello, un po’ di pazienza e una calcolatrice tascabile e facciamo due conti. Alla fine delle nostre fatiche otterremo un reggiseno che non dobbiamo risistemare ogni due minuti, nonché un profilo imperiale. La taglia di un reggiseno è data dalla misura del sottoseno (ossia la circonferenza del torace immediatamente sotto al seno) e dalla misura delle coppe. Ecco quindi spiegato l’arcano di quelle etichette che recitano 30FF o 75D. Il numero corrisponde alla taglia del sottoseno, la lettera alla coppa.
Per scoprire quale è la nostra taglia, misuriamoci e consultiamo le tabelle online, come ad esempio la sizing guide di La Senza, il brand di intimo di coloratissima lingerie a prezzi accettabili. Ricordiamoci che le taglie sono, come nel caso dei vestiti, orientative (la 42 di Max Mara non sarà mai la 42 di Galliano) e lanciamoci in una spedizione di bra shopping (preferibilmente a Londra o Parigi, città dove è più semplice trovare taglie non comuni, come la fantastica petite per le più minute).
So che a molte si parerà davanti l’orrida immagine dei reggiseni armaturati color rosa cipria delle nonne, ma le nuove tendenze dell’intimo vanno per fortuna nella direzione opposta. Più specializzato è il brand, migliori sono la qualità, il design e la bellezza dei modelli. E per la varietà, c’è solo l’imbarazzo della scelta: plunge, a balconcino, con o senza ferretto, full cup, demi, multiway, sport, in stampe fantasia, a tinta unita, di pizzo, di lycra, di seta… Poi, se proprio volete il reggiseno armatura, lo trovate tra i minimizer Wacoal, ma dovete davvero andarvelo a cercare! Tra i brand che offrono un’ampia gamma di taglie, in Italia troviamo Triumph. Se siamo delle patite dei superboost, possiamo rivolgerci all’immancabile Wonderbra. Altri brand che ci piacciono ma le cui infinite taglie sono pressoché introvabili in Italia sono Panache, Curvy Kate, un brand appena nato ma che ha ben chiaro il suo target, con taglie che vanno dalla 28DD alla 40J e Freya.
Due negozi on line specializzati in un’ampia offerta di intimo per tutte le taglie sono Figleaves e Bravissimo. Entrambi spediscono dagli UK, risparmiandoci i drammi legati alle spedizioni internazionali come i pacchi spariti, aperti, tassati, ricevuti con mesi di ritardo e così via.
Un ultimo consiglio, prima di sguinzagliarvi nel magico mondo dell’intimo mondiale. Quando state provando il vostro reggiseno nuovo e siete sole nel camerino, saltate, chinatevi e piroettate acrobaticamente. Se dopo tutto questo il reggiseno non si sarà mosso di un centimetro, rivestitevi, andate in cassa e fate l’acquisto di cui sarete più soddisfatte in tutta la vostra vita.
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