Lo stoppino in pura alpaca de La fattoria del gelso viene venduto in morbide torte avvolte da una fascetta in carta che ne riporta composizione, peso e metratura: 100 m/100 gr.
È uno stoppino leggermente elastico e appena irregolare, con una bella lucentezza e una peluria appena presente, perfetta per chi ama i filati non troppo pelosi ma che donano un leggero alone al progetto finito.
La fascetta non riporta indicazioni in merito all’uncinetto o ai ferri da utilizzare, io ho usato un uncinetto da 6 mm.
Lo stoppino non ha alcuna tendenza a spaccarsi e lavorarlo è molto piacevole. È meno piacevole disfare il lavoro, dal momento che la peluria si intreccia e questo impone a volte l’intervento di un po’ di forza o l’uso delle forbici per sciogliere i punti. È un filato resistente all’usura, come ho visto disfacendolo più volte nello studiare un modello per un cappellino.
Ho eseguito un campione a maglia alta che, dopo il lavoro, ha cambiato dimensioni in modo percettibile ed è rimasto leggermente elastico e piacevole al tatto. I punti sono ben definiti e avvolti da un alone appena percepibile fatto di fibre che iniziano a fare pilling solo dopo essere state sottoposte a violenta frizione.
Il secondo campione (dello stesso colore, ma esposto a una luce diversa) è stato realizzato con delle noccioline, dal momento che mi pare che la maglia bassa mortifichi il volume del filato. In foto, il risultato della lavorazione di un cerchio eccentrico con noccioline, qualche petalo e alcune maglie basse.
Da bravo stoppino, questa pura alpaca si è guadagnata un posto nel mio cuore.
Mi piace pensarlo per accessori bulky, veloci e avvolgenti, come sciarpe e cappellini e per maglioni confortevoli, in stile “boyfriend sweater”, mi pare interessante anche per realizzare le classiche copertine da divano, in cui appallottolarci già mentre le lavoriamo. Potrebbe, alle più sensibili, dare fastidio a contatto con la gola.
Il filato è in vendita presso La fattoria del gelso. Potete contattare la titolare anche tramite la sua pagina Facebook.
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