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Strudeldì #10: i cardigan eleganti

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Medallion-Edged Shrug di Katya Frankel

La primavera sta arrivando e… lo so, lo so che siete ancora intirizzite e non riuscite a pensare ad altro che ai golfoni lavorati con ferri numero 10 in puro cashmere per scaldarvi, MA vi avverto: la primavera arriverà e noi, come ogni anno, saremo invitate a qualche festa. La Comunione del nipote, il matrimonio dell’amica, il battesimo del figlio del fratello della cugina della nonna. E noi saremo di sicuro invitate. E non farà ancora troppo caldo per buttare alle ortiche la maglia e vestirci solo con un abitino estivo! Avremo bisogno di qualcosa da indossare sopra.

Avrete quindi capito che è ora di pianificare per tempo e di sferruzzare qualcosa di elegante e prezioso: un cardiganino, un coprispalle, un nonnulla che vi riscaldi con eleganza, ricercatezza e comodità.

Ma quali sono le caratteristiche che deve possedere un cardigan elegante? Innanzitutto NON trecce. Le trecce NON sono eleganti. Non fatemi le boccacce, è così: rassegnatevi. Un cardigan elegante dovrà essere particolare ma molto semplice; lineare e fare da contorno al vestito che indossate, oppure avere dei dettagli che faranno di lui il protagonista. La maglia rasata o del pizzo saranno perfetti! Se poi riuscirete a infilarci qualche perlina, il gioco è fatto.

Altra raccomandazione: i colori. Evitiamo di banalizzare il tutto con pastellini e beigiolini… per un evento serale perfetto il nero (come sempre), ma anche il grigio perla, il bianco ottico, il rosso sangue, il viola cardinale. Perlamordiddio evitate il senape. Per un evento diurno, osiamo con colori vivaci: pervinca, malva, pavone, fuxia, mandarino. Perfetti anche il solito grigio o tortora. Bandito, ahimè, il nero. E il bianco in caso di matrimoni!

Non occorre che faccia menzione ai filati, vero? Preziosi, ricercati, sottili! Cashmere, angora e mohair sono le scelte migliori. Bandita (ahimè) la shetland, la merino e le lane dall’aspetto troppo sportivo. Evitate i filati che pungono e prudono: dovrete indossare il capo quasi a pelle; scegliete filati morbidi, altrimenti passerete il tempo a grattarvi!

Bene, alla fine di questa lunga tiritera, andiamo ad incominciare.

canopy2_mediumIl primo cardigan che prendiamo in esame è il sempreverde Wispy Cardi di Hannah Fettig.

Un capo semplicissimo, a maglia rasata, che scalda con grazia le spalle. Non coprirà troppo l’abito importante che andrete ad indossare sotto. Da evitare come la peste l’effetto “nonnina”! Dovete osare con un colore a netto contrasto con l’abito, sarete elegantissime e molto comode.

Finita la festa, il bello è che potrete riciclare il cardigan portandolo con jeans e camicetta bianca.

 

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Ed ora un altro grade classico: Vitamin D di Heidi Kirrmaier.

Indicato che chi ama le cose un po’ particolari, ma ha uno stile senza fronzoli. La linea è fintamente destrutturata, in realtà il cardigan è molto ben sagomato con dei ferri accorciati, per cui sta bene davvero a tutte. Gli occhielli contribuiscono all’originalità di questo capo molto ben fatto.

Osate con i colori! Anche questo è un capo che ama il riciclo, perfetto anche ogni giorno.

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In questa rassegna c’è spazio anche per chi ha dei gusti più originali e moderni: il “Mystic” Cardigan di ToBeStudio sembra fatto apposta per loro!

Questo cardigan ha una grande personalità! La linea destrutturata (questa volta per davvero) permette di indossarlo anche sottosopra, cambiando completamente la linea. È di sicuro un capo destinato ad essere non un semplice comprimario, ma il protagonista assoluto. Lo vedo molto adatto ad un evento serale, molto mondano e chic.

Da notare che è lavorato con un filato metallico, che gli dona un effetto molto moderno e stravagante.

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Se i cardigan destrutturati vi piacciono, ma temete che a voi non stiano bene perché non avete il coraggio o semplicemente un modo di vestire non particolarmente originale, allora vi innamorerete del Dhalia Cardigan di Heather Zoppetti.

Il davanti è ben drappeggiato, mentre il dietro è caratterizzato da questo magnifico fiore che copre tutta la schiena. Una sorpresa quando vi volterete! Anche la lavorazione vi divertirà, è davvero un capo interessante ed inconsueto.

Io me lo vedo già arricchito da delle perline e portato su un abito senza spalline… très chic!

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Se amate il pizzo, ma avere tutta la schiena occupata da un intero pannello decorato non vi piace, però allo stesso tempo non volete rinunciare ad un tocco romantico che impreziosirà quel vestitino così banale, ecco per voi il Medallion-Edgesd Shrug di Katya Frankel.

Aderente, accostato al corpo, molto semplice ma con un tocco in più: quel bellissimo bordo di pizzo non troppo “pizzoso”! Veramente un protagonista se lo sceglierete in colori accesi, si accontenterà di fare da spalla ad un abito più elaborato se lo realizzerete in colori più tradizionali. Un’altra cosa che adoro è che è corto, quasi un bolerino (si, so che si dice “shrug”, ma a me piace “bolerino”), quindi non andrà a disturbare la linea della gonna.

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Ultimo ma non ultimo ecco forse il mio preferito: il cardigan Surry Hills di Maria Magnusson (Olsson).

Assolutamente perfetto nella linea aderente, nella lunghezza, nel tessuto di pizzo che tutto è fuorché “old style”! L’aspetto è un po’ vintage senza esserlo davvero.

La perfezione, insomma!

Vi sarete accorte che non c’è un pattern “sbagliato” o “brutto”. Eh, già, stavolta sono stata buona, colpa di sicuro delle feste appena passate!

Notizie sull'autore

Valentina Cosciani

Valentina vive a Trieste con il marito Paolo, i due figli Leonardo e Riccardo, e il gatto Strudel. Passa la maggior parte del suo tempo lavorando a maglia, disegnando i suoi schemi (il suo nickname su Ravelry è Tibisay) e criticando le nuove tendenze in fatto di moda.

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