Ci ha scritto Antonia lamentando un problema con i capi top-down:
“Quasi sempre i modelli sono troppo scollati, io vorrei un cardigan accollato ma non vorrei essere costretta a cucire”.
Iniziamo dal fondo e diciamo subito che la costruzione top-down non è l’unica che esenta dalla necessità di cucire. Tutte le costruzioni seamless (senza cuciture) sono, ovviamente, senza cuciture. La costruzione top-down sta avendo in Italia un notevole successo, anche grazie alla sua notevole empiricità, ma onestamente noi pensiamo che per i capospalla la costruzione seamless bottom up abbia alcuni vantaggi operativi, non secondariamente quello legato alla maggiore facilità di sagomatura.
Detto questo, tra tutte le soluzioni top-down, quella che sta avendo più successo è sicuramente quella con il collo a barchetta, che però non a caso in Knitting from the Top è limitato a una nota estremamente sintetica. Nel libro di Barbara G. Walker, invece, è spiegata una costruzione estremamente dettagliata dello scollo (realizzato senza bordo) che permette di sagomarlo in modo preciso con una vestibilità totalmente personalizzabile. La vestibilità del collo viene poi rifinita riprendendo le maglie e lavorando il bordo di altezza variabile per dare la capo la forma definitiva. Per chi non legge l’inglese, Alice Twain ha incluso nella nuova edizione del suo Ai ferri corti una ricetta per un maglione o cardigan top down con uno scollo totalmente customizzabile.
Questo ovviamente significa che anche tra i modelli già pronti di Ravelry ce ne sono molti con una scollatura moderata, o addirittura molto accollati. Alcuni esempi comprendono Bayside di Hannah Fettig, Rook di Kyoko Nakayoshi e il cardigan Gather Together di Joji Locatelli.
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