Woolyknit è il nome di un gruppo di piccole aziende di Saddleworth, nello Yorkshire, dedite alla produzione di filati (e tops e prodotti finiti) nel solco della tradizione locale nel settore della filatura e della lavorazione della lana in generale.
Woolyknit fa da punto di raccolta della lana (in larghissima parte proveniente dal Regno Unito) che trasforma nei gomitoli che poi vende nello spaccio accanto alla filatura stessa (e, più comodamente per noi in Italia, anche online). Incuriosite dall’iniziativa e dai filati sul sito, abbiamo chiesto dei campioni per saperne di più. Questa è la recensione della loro Blue Face Leicester DK.
Il filato si presenta in gomitoli piacevolmente soffici, compatti e consistenti al tatto ed è disponibile in una gamma di colori naturali e pastello. Blue Face Leicester (o BFL) DK è composta da 4 capi ed è molto elastica. Il filato ha un leggerissimo e delicato alone di fibre che tuttavia perde in quantità ridotta, soprattutto una volta che è lavorato. Questo stesso alone dona al progetto completo un aspetto più delicato senza per questo inficiare la definizione dei punti (sì, questo filato mi piace molto).
Durante la lavorazione, sia a maglia che all’uncinetto, Blue Face Leicester DK tende ad aprirsi, consiglio quindi di usare un uncinetto dalla punta e dall’uncino stondati, per evitare di agganciare i capi del filato. Questo inconveniente, tuttavia, non intacca la piacevolezza della lavorazione di una lana che scorre piacevolmente tra le mani. Se di primo acchito Blue Face Leicester DK può dare una prima impressione di “vuotezza”, una volta lavorato e lavato si mostra giustamente corposo.
In fascetta è consigliato l’uso di ferri da 4 mm; ho lavorato il campione a maglia alta con un uncinetto da 4 mm e quello a maglia bassa con un uncinetto da 4,5 mm. La maglia bassa ha dato buoni risultati anche con un uncinetto da 4 mm, ma per capi d’abbigliamento e accessori da indossare consiglio un uncinetto di mezza misura più grande.
Utilizzato per realizzare il modulo con noccioline che vedete in foto il filato si è confermato versatile: le noccioline restano comunque voluminose e il modulo mantiene la forma data con gli spilli, per questo trovo Blue Face Leicester DK adatto sia per punti compatti come la maglia bassa, sia per progetti con punti operati.
Dopo il lavaggio, il campione a maglia bassa e il campione a maglia alta non hanno cambiato dimensioni.
Sottoposto a una forte frizione, il filato tende (prevedibilmente) a creare pallini.
Blue Face Leicester DK avrebbe probabilmente tratto giovamento da una torsione superiore, che avrebbe limitato il suo aprirsi durante la lavorazione e anche la formazione di pallini.
Ritengo tuttavia queste due pecche minori rispetto alla resa del filato: elastico, piacevole da lavorare e da guardare e adatto a più tipi di lavorazioni e di utilizzi: dai punti compatti al pizzo, dal capo d’abbigliamento (sia pure con il caveat dei pallini) all’accessorio semplice o elaborato. Mi sembra anche adatto ai bambini (non ai neonati, a causa della peluria), perché delicato sulla pelle. Trovo adeguato il rapporto qualità/prezzo, anche in considerazione del fatto che è prodotto da un gruppo di piccole aziende locali con un occhio al mantenimento delle tradizioni e dei saperi locali. Se siete di passaggio da quelle parti, sappiate che la filatura, situata proprio accanto alla fermata di un bus, è affiancata non solo da un outlet aziendale che vende filati e capi finiti, ma anche da un cafè dove rilassarsi durante la visita.
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