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La “stampante da maglia” di Gerard Rubio a Milano

L'artista e designer spagnolo Gerard Rubio, che ha già portato alla Maker Faire di Roma il suo progetto di “macchina da maglieria” open source chiamato OpenKnit, sarà protagonista a per tutto il mese novembre di una nuova performance italiana, questa volta a Milano, nel contesto del programma di Maker in Residence di WeMake.

L’artista e designer spagnolo Gerard Rubio, che ha già portato alla Maker Faire di Roma il suo progetto di “macchina da maglieria” open source chiamato OpenKnit, sarà protagonista a per tutto il mese novembre di una nuova performance italiana, questa volta a Milano, nel contesto del programma di Maker in Residence di WeMake. Ne abbiamo parlato con Zoe Romano, una delle animatrici del gruppo Serpica Naro, collettivo che dal 2005 si occupa di autoproduzione e modelli di lavoro alternativo nel settore moda, nonché fondatrice di WeMake: un makerspace ovvero uno spazio laboratorio con macchine da cucire industriali, da maglieria, ma anche stampanti 3d e macchine per il taglio laser.

La collezione creata da gerard Rubio per Doknityourself.com
La collezione creata da gerard Rubio per Doknityourself.com

Zoe, open source è un termine mutuato dall’informatica che indica un programma sviluppato collettivamente e non protetto da copyright, questa invece è una macchina da maglieria open source. In questo caso come si applica il concetto di open source a questa macchina?

Il progetto OpenKnit verte su una macchina da maglieria particolare perché non fabbricata all’interno di una fabbrica: può essere creata realizzando dei pezzi in plexiglass tagliati al laser, delle componenti stampate in 3d e altri acquistabili in negozi tipo ferramenta. È open source perché Gerard sta rilasciando tutte le informazioni necessarie a realizzarla: i file e le istruzioni fornite permettono a chiunque di creare la propria in modalità DIY (fai-da-te). Il cervello della macchina è comandato da Arduino: una scheda elettronica, anch’essa open source, che sta rivoluzionando il mondo della fabbricazione digitale perché utilizzabile da persone senza una formazione specifica. Dopo averla montata e fatta funzionare tutti sono in grado di aggiustare la macchina se si rompe o di modificarla secondo le proprie esigenze.

Rubio chiama la sua macchina “stampante” e a sua volta la fa funzionare con un software (anch’esso open source). Come avviene la lavorazione dei capi con questo sistema? 

Credo che Gerard la definisca stampante perché si avvicina molto al modo in cui lavora una stampante 3d, che parte da un filamento e realizza un oggetto tridimensionale. Anche il modo in cui è costruita assomiglia molto a come viene assemblata una stampante 3d open source, ossia con molti pezzi prodotti direttamente da altre macchine per la digital fabrication presenti a WeMake e in molti altri laboratori Fablab presenti ormai in varie città.
Nel mondo dei maker l’utilizzo delle macchine da maglieria non è diffuso, nonostante tali macchine passano essere considerate tra le prime macchine per la digital fabrication casalinga. Chiamandola stampante si vuole indicare come sia un nuovo concetto di magliare molto più vicino al mondo dei maker, fatto di sperimentazione e approccio più libero e semplificato alla tecnologia. Così come non è più necessario essere un designer per utilizzare una stampante 3d, altrettanto non è più necessario avere una formazione da magliaia per utilizzare OpenKnit.

Lo spazio WeMake a Milano
Lo spazio WeMake a Milano

La lavorazione è alla portata di tutti o occorrono competenze specifiche?

Come in tutte le cose ci vuole un po’ di pazienza e dedizione, ma Openknit semplifica i processi e rende il mondo della maglieria più accessibile a tutti soprattutto perché ti mette in contatto con una community di appassionati attiva in tutto il mondo!

Come avverrà l’evento di Milano? Puoi darci qualche anticipazione?

Gerard passerà tutto novembre con noi a lavorare alla stampante. Faremo una presentazione iniziale, un workshop per costruirne una e lo supporteremo insieme a chi è interessato a intervenire nel progetto e migliorarlo. Chiunque abbia voglia di partecipare in questo miglioramento, dal punto di vista della meccanica o del software può contattarci per essere coinvolto da subito nel team di lavoro. I dettagli e le date precise saranno pubblicate nei prossimi giorni sul sito di WeMake e sulla sua pagina Facebook; per i più pigri è anche possibile iscriversi a una newsletter.

Notizie sull'autore

Alice Twain

Lavoro a maglia da diversi anni, tengo corsi di livello avanzato e su tecniche peculiari, disegno modelli, sono tra le fondatrici del gruppo stitch and bitch Milano (ci trovate su Blogspot). Ho scritto il manuale minimo di maglia "Ai ferri corti", il mio blog personale è Ferricorti.

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