Bergamo creattiva

Abbiamo visitato l’edizione autunnale di Creattiva, la fiera bergamasca dedicata alle arti manuali.
La fiera è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: una navetta dalle corse frequenti collega la stazione ferroviaria con la fiera. Subito dopo la biglietteria, delle animatrici gestiscono uno spazio dedicato ai bambini, in modo che non si annoino e i genitori possano dedicarsi con calma all’esplorazione degli stand.
Abbiamo trovato una maggioranza di espositori italiani con alcune presenze da Germania, Svizzera, Francia e Spagna. Il numero di standisti cresce ad ogni edizione insieme a quello delle visitatrici, attirate anche dall’ampio numero di dimostrazioni e corsi di tutti i tipi (dalla maglia all’hardanger al miyuki) che riempiono il calendario dei tre giorni di fiera.
Oltre ai tipici materiali, strumenti e pubblicazioni che si trovano alle fiere dedicate alle arti manuali (filati, passamanerie, stoffe, bottoni e così via) erano presenti stand dedicati alla cucina e alla gastronomia.

Un appunto che ci sentiamo di fare, non tanto a Bergamo Creattiva quanto a questo tipo di eventi in generale è la parcellizzazione delle risorse. Ogni stand corrisponde a un negozio che presenta una selezione dei materiali che vende di solito. Con l’eccezione di stand dedicati esclusivamente alle minutaglie, filature come Mafil o cotonifici come Grigoletto Filati, spesso i negozi espongono un assortimento delle merci in magazzino, quindi non esiste un settore aguglieria o un settore quilting all’interno delle fiere, ma è necessario perlustrare ogni singolo stand alla ricerca di quello che interessa. Se da un lato questo è divertente, può essere dispersivo qualora si voglia ottimizzare la visita.

L’impressione generale che ci ha fatto Creattiva è comunque di un evento in crescita che punta a trasformarsi da una realtà dedicata esclusivamente ai clienti a una fiera con un occhio aperto al business e alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie. Nei prossimi post ci occuperemo più dettagliatamente degli espositori che più ci hanno colpito.