I ferri accorciati sono per voi un mistero? Ve lo dipana Maria Modeo con un breve e chiarissimo articolo sulla lavorazione con questa tecnica. I ferri accorciati sono stati usati dalla stessa Maria per dare la forma caratteristica al berretto Alabarde, delle cui caratteristiche Maria ci parlerà in dettaglio in un prossimo articolo.
Dar forma ad uno scialle curvo, lavorare una spalla top down, migliorare la vestibilità dei pullover da donna o da uomo: tutto questo, e altro ancora, sarà alla nostra portata se impariamo ad usare i ferri accorciati! Si tratta semplicemente di girare il nostro lavoro nell’altro senso prima che il ferro o il giro siano terminati. L’unica difficoltà tecnica sta nell’evitare che si creino degli antiestetici fori nel punto in cui giriamo il lavoro. Più avanti vedremo come fare.
I ferri accorciati, short rows in inglese, hanno molte applicazioni.
- Sono utili per lavorare gli scialli a forma crescent, mezzaluna. Basta montare tutte le maglie del bordo superiore o superiore, e continuare il lavoro i ferri “incompleti” di andata e ritorno, in modo che alla fine la parte centrale dello scialle sia più alta.
- Perfetti per realizzare una manica a giro top down: dopo aver ripreso tutte le maglie dello scalfo, si lavora in ferri di andata e ritorno solo sulla parte superiore della spalla, aggiungendo ad ogni ferro una maglia da entrambi i lati.
- Un’altra utilissima applicazione è il bust shaping, la sagomatura del busto. Nei pullover da donna capita spesso che il davanti risulti, una volta indossato, più corto del dietro. Se sul davanti aggiungiamo qualche ferro supplementare, creiamo lo spazio per il seno, migliorando notevolmente la vestibilità. Questo si può fare sia lavorando sia in piano sia in tondo, top down o bottom up. Qui il mio dettagliato tutorial per eseguire la sagomatura per il seno nei capi top down
- Possiamo anche usarli al posto delle diminuzioni delle spalle, per evitare l’effetto “scaletta”.
Lunghezze differenziate e sporgenze
Gli effetti dell’uso dei ferri accorciati sono differenziare la lunghezza di alcune sezioni del lavoro e ottenere sporgenze. La lunghezza differenziata si ha quando un “tessuto” è, ad esempio, più lungo al centro che ai lati. Questo può essere utile nel dietro di un maglione che, con l’aggiunta di alcuni ferri accorciati nella parte centrale, veste meglio e non sale. Le sporgenze sono indispensabili in molti capi: il tallone di una calza ad esempio.
Nel caso del davanti di un maglione da donna con un seno importante, abbiamo bisogno di aggiungere sporgenza e anche lunghezza differenziata. Entrambi gli obiettivi si raggiungono con i ferri accorciati, a seconda di come li usiamo:
- molti ferri accorciati concentrati in un punto del lavoro ottengono una sporgenza;
- meno ferri accorciati più lunghi rispetto al tessuto circostante, ottengono un allungamento.
Come evitare fori nel punto dove si volta il lavoro
Esistono vari metodi per “girare” i ferri accorciati, e sono tutti volti ad evitare che nel punto di girata si formi un buco. Può essere utile sperimentarne più di uno su un campioncino per vedere quale risultato ci piace di più. Se lavoriamo a legaccio possiamo tranquillamente girare il lavoro senza usare nessuno di questi accorgimenti, non si formerà infatti alcun foro. Tre video illustrano tre tra i metodi più usati:
- wrap and turn;
- Japanese short rows;
- yarn over short rows (qui sotto, video di Valentina Cosciani).
Per approfondire
- Techknitting ha pubblicato una serie di articoli molto interessanti sui ferri accorciati.
- Su Craftsy c’è un corso gratuito sui ferri accorciati tenuto da Carol Feller, che vi consiglio sicuramente!
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