Alzi la mano chi non ha, in un cassetto, un scatola, una cassapanca o sotto al letto, un’epica scorta di filati comprati qua e là. Quelle due matasse prese in offerta, quel pacco di un colore irresistibile, quell’etto e mezzo avanzati da un progetto finito.
Cosa ce ne facciamo dei filati nella scorta? Vediamo come sfruttarli al meglio con qualche suggerimento per organizzare il proprio stash, cioè la scorta.
Fai un inventario della tua scorta
Letteralmente. Apri quel cassetto, svuotalo, controlla tutti i filati e assicurati che non siano infestati da insetti. Una volta accertato che i filati sono integri, dividili per marchio, tipo e colore. Se di un certo filato hai due quantità di colori diversi, mettili vicini (capita spesso con i nostri filati preferiti). Se di un determinato filato in un determinato colore hai circa mezzo chilo, sai di poter lavorare un maglione o un cardigan da donna. 250-300 grammi di lana sono sufficienti per un gilet smanicato, 200-250 per una sciarpa, 100 per un berretto. Ma potresti anche combinare 250 grammi di un colore, 150 di un altro, e altri 100 di un terzo colore per realizzare un maglione!
Una volta inventariati i filati ti potresti accorgere di avere dei gomitoli singoli o dei mezzi gomitoli. 50 grammi di lana possono essere sufficienti per realizzare un paio di guantini senza dita, ma quantità inferiori sono difficilmente utilizzabili. Per ora metteteli da parte, ma abituatevi alla prospettiva di gettarli.
Attenzione inoltre alla fibra: le quantità accennate sopra sono relative alla lana. Per il cotone devi calcolare circa il 20% di filato in più, per il cashmere in meno. Anche la grossezza del filato gioca la sua aprte: più un filato è sottile più rende, per cui lavorando a 28 maglie su 10 cm per un maglione potrebbero bastarti 400 grammi di lana, ma se il filato è grosso e pesante, da lavorare a 10-12 maglie su 10 cm, potrebbero occorrertene anche 700 grammi.
Combina tra loro i filati della scorta
Guardiamoci negli occhi: c’è un limite ai berretti che possiamo portare. E lo dico io che adoro farli! Come ho detto sopra, se hai un filato uguale ma disponibile in due colori è facile combinare i filati. Ma puoi anche combinare filati di tipo e marchio diverso purché:
- producano lo stesso campione: ne fa fede la fascetta inizialmente, ma consiglio di lavorare comunque dei campioni per verificare la correttezza della fascetta;
- abbiano una composizione simile: sconsiglio di mescolare, per esempio, cashmere e lino, ma un filato 100% lana e uno 80% lana e 20% alpaca possono funzionare molto bene assieme;
- i colori non cozzino.
In questa fase possono rientrare anche quei mezzi gomitolini messi da parte: anche solo 25 gammi di lana rossa possono sposarsi con quei quattro etti abbondanti di verde, in cui puoi usarli come accento. Con le piccole e poiccolissime quantità usate in questo modo puoi anche “fognare” con le composizioni e le grossezze: anzi, può essere il modo ideale di sfruttare quel gomitolo di filato eyelash stranissimo in puro vero acrilico per aggiungere anche solo un paio di ferri che illuminano il capo.
Tutti i mezzi gomitolini avanzati da questa fase, mettili in un sacchetto e buttali via. O facci presine per la cucina (ma solo se in lana o cotone puri!).
Il campione ti permetterà di scegliere quale modello eseguire con i vari filati. Se stai combinando più filati diversi, fai un campione per filato. Non staccare i campioni dal gomitolo: quando esegui il lavoro potrebbe servirti disfare il campione e usarlo per completare un bordo o una manica. Abbi cura invece di appuntare su un foglietto il ferro usato e la tensione del campione e allegarlo al filato. Quindi confeziona ogni “gruppo” di filati in modo da metterlo al sicuro dalle tarme.
Scegli i modelli
A questo punto potresti procedere a scegliere i modelli da esegure con ciascun filato. La cosa peggiore che puoi fare è cerare diadattare un modello pensato per un filato e una tensione x a un filato o una tensione y. Esercizi come questo sono come i cruciverba senza schema della Settimana Enigmistica: per solutori più che abili! (Con “più che abili” intendo dire che un tech editor o designer a cui viene proposto di fare questo tipo di lavoro chiede una cifra superiore a quella che chiede per disegnare un modello ex novo, poi lo ridisegna come se si trattasse di un modello creato ex novo perché è comunque più facile.)
Ravelry ti mette a disposizione una serie di strumenti che ti facilitano il lavoro. Se il tuo filato è piuttosto popolare (per esempio, Felted Tweed di Rowan) puoi andare alla scheda del filato stesso, selezionare “Pattern ideas” e vedere quali modelli sono stati lavorati da altri utenti con lo stesso filato che hai tu sotto mano. Un’alternativa è andare alla ricerca avanzata dei modelli e, in fondo alla colonna di sinistra, selezionare “Gauge (10cm)”. Questa opzione vi darà la possibilità di cercare i modelli desiderati per campione. Se, per esempio, il mio campione è di 23 maglie su 10 cm, posso indicare questa tensione e Ravelry mi proporrà solo modelli lavorati a 23 maglie su 10 cm. Questa ricerca la posso inoltre raffinare la ricerca per trovare il tipo di modello adatto al mio filato (per esempio un cardigan o una sciarpa).
Questo lavoro di scelta del modello lo posso fare già ora, provvedendo ad acquistare, stampare, ed allegare il modello al filato (tutto andrà poi in un sacchetto di plastica chiuso, magari con un po’ di antitarme), oppure posso fare la ricerca al momento in cui mi decido ad usare il filato.
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