«Il 24 Aprile 2013, 1133 persone sono morte e molte altre sono state ferite quando il complesso produttivo di Rana Plaza, a Dhaka, in Bangldesh, è crollato. Fashion Revolution dice: basta!».
Apre così il sito di Fashion Revolution, un’iniziativa che punta a rimettere a fuoco nelle nostre scelte per quanto riguarda l’abbigliamento le persone che producono i capi che indossiamo ogni giorno. In questa settimana, il coordinamento di Fashion Revolution ci invita a una riflessione mediatica, scattandoci una foto (un selfie) mentre indossiamo un capo al contrario e mostriamo un cartello che dice “Who made my clothes?” (chi ha fatto i miei vestiti).
Per noi che lavoriamo a maglia e all’uncinetto è anche un’occasione per chiederci “Chi ha fatto il nostro filato?”. Ma è anche il momento di indossare i capi realizzati da noi, preferibilmente con filati fair trade, di filiera corta (magari di tintori indipendenti), o riciclati mostrando il cartello “I make my clothes” (faccio i miei vestiti), e quindi postare la foto sui social con l’hastag #fashionrevolutionweek.
I filati Fair Trade
Il mercato oggi ci mette a disposizione un gran numero di filati di origine equa e solidale. Manos del Uruguay (acquistabile su Loveknitting) è stata la prima filatura a ottenere il marchio Fair Trade per le sue pratiche produttive legate direttamente al territorio e alle popolazioni, a cui va una quota equa del ricavato. Malabrigo (compratela da Lanadimiele) non ha la certificazione, ma segue regole altrettanto stringenti per quanto riguarda il rispetto del lavoro artigianale e dei pastori delle Ande. In questa categoria, poi, non possiamo scordare m-Yak (lo vende Wool Crossing), marchio italiano ma dall’afflato internazionale. mYak collabora strettamente con gli allevatori tibetani, fornendo anche l’aiuto di un veterinario, per i suoi filati in yak, cashmere e lana.
Per chi preferisse i filati vegetali, la linea fair Trade di Katia si è appena arricchita di Fair Cotton Craft, una versione sfumata in “tortina” dell’ormai classico Fair Cotton (entrambi i filati sono acquistabili direttamente dal sito Katia).
Altri filati etici
È possibile comprare eticamente anche senza comprare fair trade rivolgendosi a compagnie attente alla responsabilità aziendale o all’uso di materiali e procedure a basso impatto. Un esempio è senza dubbio la linea di filati riciclati Amore di Borgo de’ Pazzi: filati in lana (Amore 115, Amore 160 e Amore 240), in lana e cotone denim (Amore Jeans 160 e 240) e in cotone (Amore Cotton e Amore Cotton 300) derivanti da fibre riciclate e controllate, tutti acquistabili da Lanadimiele. Questi filati contengono spesso una certa quantità di fibra sintetica, aggiunta per dare resistenza a un filato che se tutto naturale potrebbe facilmente spezzarsi. Qualora preferiate un filato 100% naturale, ecco Ulligen (venduto da Midwinter Yarns).
Oppure potreste orientarvi sulle lane tinte a mano. In quest’ultimo paio di anni la platea dei tintori italiani si è andata ampliando, per ui vi segnaliamo tre dei nostri preferiti. Yes. I wool è il marchio di Natalia Pogrebnaya, che produce matasse soprattutto dai colori tenui (ma non smorti) e femminili in pura lana merino. lo stile di Fish & Stitch è totalmente diverso: Cristina Pini usa soprattutto colori forti, brillanti, con una variegatura appena accennata che applica su lana merino ma anche su filati in lana di pecore italiane. Per finire, l’Officina del Colore Naturale di Valentina Ferrarini è specializzata in tintura vegetale, che pratica con l’attenzione e precisione che derivano dalla sua preparazione scientifica.
Imparare a fare da sé
Per fare da sé sono importanti anche le istruzioni. I miei due libri Ai ferri corti e Libera maglia! vi possono guidare nell’apprendimento delle tecniche del lavoro a maglia, ma anche nella creazione di capi e accessori. Se vi affascina di più l’uncinetto Il manuale dell’uncinetto di Gaia Segattini e Uncinetto tunisino moderno sono una guida solida e accurata. La tintura naturale è una tecnica attraente e impegnativa. Colori secondo natura di Paola della Pergola contiene ricette dettagliate per donare colore 100% naturale ai vostri filati e tessuti. Non possiamo finire senza accennare a due manuali essenziali per il cucito. Come fare la piccola sartoria di Nadia Gozzini e Sarto subito!. Sono l’ideale per imparare a fare da sé e, soprattutto, a rinnovare il proprio guardaroba con faicli tecniche di refashioning.
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