Di tutte le tecniche per la maglia circolare, abbiamo scoperto che quella che lascia più interrogativi è il magic loop. Cerchiamo allora di chiarirci un po’ le idee su questa strana creatura. “Magic loop” non è un sinonimo di ferro circolare. I ferri circolari esistono direi “di loro sponte” e non si chiamano magic loop nè in genrale nè in specifico (non si tratta quindi di una marca di ferro circolare).
Il magic loop è una tecnica che si esegue con un lungo ferro circolare da almeno 80 cm per realizzare piccole circonferenze quando non si può o non si vuole lavorare con il gioco di ferri. Il circolare, infatti, permette di lavorare in piano qualsiasi ampiezza (ragionevole, va da sé), ma in tondo non è possibile lavorare con il circolare circonferenze inferiori alla lunghezza del ferro. In altre parole, non è possibile lavorare una circonferenza di 70 cm con un ferro di 80 cm. Questo è il motivo per cui esistono feri circolari di molte lunghezze diverse: per lavorare un capo o accessorio sceglierai sempre un ferro un po’ più corto della circonferenza del capo stesso (o dell’accessorio o di quella parte del capo). Ma i circolari più corti si fermano a 20 cm, e comunque i ferri da 20 e da 30 risultano ostici da usare a molti, soprattutto a chi ha mani grandi o usa il circolare con determinate impugnature.
Circonferenze di lunghezza inferiore ai 40 cm possono essere lavorate in molti modi diversi: con il gioco di ferri (il metodo tradizionale e per molti il più comodo e agile), con due circolari o con il magic loop. In generale, quindi, il magic loop serve per eseguire calzini, guanti, campioni e il “cocuzzolo” dei cappelli quando la lavorazione con i quattro ferri non è praticabile. Alcune persone trovano molto comodo il magic loop, preferendolo al gioco di ferri, ma in generale è un ripiego quando il il gioco non è disponibile, per esempio perché non si ha voglia di acquistare un gioco per fare il cocuzzolo di un cappello, magari lavorando con un ferro molto grosso e che si usa di rado. Non serve quindi per eseguire lavorazioni “regolari” ma solo in pochi, specifici casi piuttosto rari.
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