Silk Tweed fa parte di Concept, la nuova capsule collection di filati Katia.
Silk Tweed si presenta in gomitoli da 50 grammi per 14o metri ed ha una composizione di 72% seta, 14% mohair, 9% poliammide, 5% lana. Detto così, sembra quasi uno di quei filati fatti con gli avanzi del giorno prima e invece (come poi un po’ alla fine gli avanzi del giorno prima), è spettacolare, credo di aver trovato il must della stagione, per quanto mi riguarda.
Vediamolo in dettaglio.
In fascetta si consiglia di lavorarlo con un uncinetto da 3-3,5 mm. Io ho usato un uncinetto da 4,5 mm e un tunisino da 6 mm (con un tunisino da 5,5 mm il lavoro è risultato comunque già compatto ma con una buona vestibilità).
Il filato si presenta come un 3 capi non elastico e avvolto dall’alone del mohair. La bottonatura lo rende leggermente irregolare. I bottoni sono tono su tono.
Definirei Silk Tweed insieme materico e secco.
Piacevole e interessante da lavorare, è invece difficile da disfare, inconveniente abituale quando si ha a che fare con il mohair.
I punti, nei campioni, risultano, come prevedibile data la composizione e la struttura del filato, poco definiti.
Ho testato Silk Tweed all’uncinetto con un punto molto aperto e con maglie basse, noccioline e maglie alte in rilievo davanti. L’ho anche testato con il punto tunisino base. Ha dato ottimi risultati in tutti i casi (le foto non gli fanno giustizia).
Il campione a pizzo non è stato messo in forma ma solo tirato con le mani e lasciato asciugare in piano e, già così, dopo ripetuti maltrattamenti, ha comunque mantenuto la forma datagli durante l’asciugatura. Il pizzo acquisisce interesse grazie alla peluria e ai punti luce dati dai bottoni.
Per il campione ho usato le istruzioni delle prime righe del Miya Shawl, uno scialle molto aperto perfetto per utilizzare le matasse singole che abbiamo acquistato compulsivamente. Qui quello che ho realizzato con una sola matassa di Tussah Tweed BC Garn.
Il campione a punto tunisi base (o tradizionale, o classico…) mi fa considerare il filato ineccepibile per tailleur in stile Chanel e maglioni unisex.
In generale, per grossezza e aspetto, Silk Tweed mi sembra un filato che possa soddisfare anche il più tradizionale degli uomini (forse non Schwarzenegger ma “Arnold non balla, riesce a malapena a camminare!” [cit.]).
Le maglie alte in rilevo davanti, pur non avendo il volume che può donare un filato elastico, restano comunque ben visibili, mentre le noccioline sono decisamente gonfie e piene.
Volendo sforzarsi nel trovare qualcosa da non amare, posso dire che la seta non è una peace silk, non è interamente tracciabile, dal lato utente, la filiera di mohair e lana e la gamma colori non è ricchissima (ma mi pare ben bilanciata tra neutri e colori unisex). La sconsiglio inoltre per una lavorazione interamente a maglia bassa, dove il filato perde la sua attrattiva.
Se siete alla ricerca di un filato passepartout, Silk Tweed fa al caso vostro per accessori, capispalla per le donne che amano un look sportivo, per le amanti dei tailleur in stile Chanel, per gli uomini di ogni persuasione fashion e per l’arredamento della casa. Lo sconsiglio se volete realizzare progetti per neonati e bambini molto piccoli, per via della peluria presente.
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