Brenda Bourg ci spiega come lavorare all’uncinetto tunisino con più colori.
Oggi vi parlo di Fair Isle Tunisian Crochet, un volume molto recente (pubblicato nei primi mesi del 2016) interamente dedicato, come da titolo, a come ricreare i motivi fair isle con l’uncinetto tunisino.
Anche questa volta ci troviamo davanti ad un libro in inglese, ragion per cui invito, chi non l’abbia ancora fatto e non conosca la lingua, a consultare l’articolo di Alice Twain in merito all’esecuzione di modelli in lingue diverse dall’italiano. La conoscenza della lingua è importante per comprendere le istruzioni iniziali che ci introducono a questo tipo di lavorazione, molto discorsive, ma credo che sapere l’inglese non sia imprescindibile, soprattutto per cimentarsi con i modelli più facili.
Se conoscete le abbreviazioni inglesi dei punti base dell’uncinetto tunisino non avrete problemi a seguire le istruzioni per realizzare i modelli nel testo.
Per le principianti, inoltre, il testo presenta il vantaggio di utilizzare solo il punto maglia (knit stitch) e il rovescio (purl stitch); non sarà quindi necessario apprendere decine di punti diversi per realizzare progetti che assomigliano ai lavori fatti a maglia che sono presenti nella raccolta.
Per studiare le basi del fair isle al tunisino potete consultare questo video, grazie al quale potrete iniziare a comprendere la tecnica e a fare un po’ di pratica. I modelli presentati in Fair Isle Tunisian Crochet, fatta eccezione per due capispalla, sono lineari e dalle istruzioni semplici, quindi adatti alle principianti.
I motivi tipici del fair isle sono rappresentati con gli schemi a quadretti colorati che chi fa la maglia riconoscerà subito.
Struttura del testo
Il libro misura 20 x 25,5 cm per un totale di 102 pagine, è piuttosto agevole da trasportare e rimane aperto senza troppa difficoltà se appoggiato su un piano. Le foto che illustrano i modelli sono gradevoli e li valorizzano, i grafici da seguire per i cambi di colore sono piuttosto grandi e ben definiti.
A livello visivo l’unica pecca può essere la dimensione un po’ ridotta dei caratteri: io non ho difficoltà di lettura e li leggo senza problemi anche da una distanza di circa mezzo metro, però ho notato che sono più piccoli di quelli di altri volumi sull’uncinetto tunisino in mio possesso.
Fair Isle Tunisian Crochet è suddiviso in varie parti: inizia con un indice seguito dai ringraziamenti e da una breve introduzione. Nelle pagine successive troviamo l’importantissimo capitolo “All About Fair Isle Tunisian Crochet”; queste pagine sono il cuore del testo, perché contengono sia i tutorial fotografici dei fondamentali dell’uncinetto tunisino (riga di inizio, punto maglia, punto rovescio, aumenti, punto grana di riso, chiusura, coste a due colori, più maglia bassa e maglia bassa lavorata in costa dietro) che, soprattutto, due pagine dedicate al Working with Multiple Colors and Changing Colors (la lavorazione a più colori e il cambio di colore).
Le istruzioni sono chiare e le fotografie aiutano a seguire i vari passaggi, tranne che nella parte più importante, cioè quella dedicata ai cambi di colore. Questa, specie nella sezione in cui si parla dei cambi a metà riga, è a mio avviso un po’ sbrigativa, in particolare se chi legge non ha mai lavorato con due o più colori diversi, e inspiegabilmente contiene soltanto quattro foto per illustrare i vari passaggi (contro le dodici usate per il solo punto maglia!).
In ogni caso. una lettura accurata permette di far proprio il metodo dei cambi di colore, all’apparenza complesso ma in realtà, una volta capito e fatta un po’ di pratica, non troppo difficile.
Il testo prosegue con brevi sezioni riguardanti tensione, messa in forma, cuciture, consigli e strumenti utili, e a conclusione del capitolo troviamo tre pagine dedicate ai colori e all’arte di combinarli per personalizzare secondo i nostri gusti i moduli dei progetti a seguire.
I modelli
A pagina 25 iniziano i modelli, 16 in totale, valutati secondo quattro criteri di difficoltà crescente: “beginner”, “advanced beginner”, “intermediate” e “advanced”. I progetti che incontriamo sono: due paia di scaldamuscoli corti (“boot cuffs”, entrambi beginner), un rivestimento per barattoli (“jar cozy”, intermediate), una borsa a mano (intermediate), tre fasce (beginner), tre scaldacollo (advanced beginner), due paia di guanti senza dita (intermediate e advanced beginner), un cardigan e un maglione (advanced) e per finire due coperte (intermediate).
I modelli includono, oltre all’indicazione sul livello di difficoltà del progetto, le misure finali, indicazioni su filati, uncinetti e campione e, ove necessario, la sagoma dell’accessorio. Per ciascun progetto vengono rispiegati i punti che si utilizzeranno, e le istruzioni per la lavorazione sono lineari e semplici da seguire. Come già detto, ogni progetto è accompagnato dallo schema a colori del modulo che si andrà a creare, davvero facile da interpretare e molto ben visibile.
Le ultime pagine sono dedicate a indicazioni sui filati utilizzati, sulla location degli scatti e sull’autrice; a chiusura del libro abbiamo un indice fotografico dei modelli.
Conclusioni
Ovviamente si tratta di un volume monotematico, in quanto il suo scopo dichiarato è quello di riprodurre il più possibile l’aspetto del tessuto a maglia e dei capi Fair Isle nello specifico, rivolgendosi sia a chi non riesce proprio ad imparare il lavoro ai ferri ma ne vorrebbe ricreare l’aspetto, sia a chi, come l’autrice (e come me), semplicemente trova più divertente l’uncinetto tunisino. Il libro è perfetto per entrambe queste categorie di persone, però ritengo che per affrontarlo sia preferibile avere un po’ di esperienza pregressa con l’uncinetto tunisino, perché la lavorazione a due o più colori è comunque più complessa da gestire di quella con un solo filo.
Un testo non indispensabile in assoluto per chi vuole studiare la tecnica del tunisino in generale perché, ripeto, è molto specifico, ma decisamente consigliato per chi ammira la lavorazione Fair Isle e vorrebbe sperimentare la sua versione con l’uncinetto tunisino. Se è vero che di moduli stile Fair Isle gratuiti se ne trovano a iosa online, è altrettanto vero che se ci si avvicina per la prima volta a questa tecnica avere un modello da seguire rende tutto più semplice e, perché no, più gratificante nell’immediato: invece di provare a riprodurre tanti singoli disegni si può iniziare e terminare un progetto rapido e avere subito un accessorio finito tra le mani.
Ricordo a tutti gli appassionati di uncinetto tunisino, e a chiunque voglia imparare o approfondire la tecnica, che su Facebook gestisco insieme a Veruska (Happysloth) il gruppo “Tunisino, uncinetto di-vino“.
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