C’è chi vuol fare la maglia con l’uncinetto e si inventa il knooking; negli anni Settanta pare ci fosse chi voleva ottenere l’effetto della lavorazione al tunisino senza usare il tunisino e quindi si era inventato il Tunisian knitting. Ho trovato questa serie di punti in una raccolta, peraltro bellissima, pubblicata in inglese da Mon Tricot nel 1981 ma che colleziona circa 1300 punti a maglia pubblicati sulla rivista dallo stesso nome negli anni precedenti, una raccolta bellissima nonostante diversi momenti decisamente WTF. Incuriosita da questo punto “similtunisino” ma da lavorare ai ferri, ho provato ad eseguirlo.
Iniziamo dalle spiegazioni. Il punto si lavora su un numero qualsiasi di maglie, la prima e l’ultima maglia sono di vivagno, nel mio campione ho passato a dritto la prima maglia e lavorato a dritto l’ultima. La lavorazione si svolge su due ferri. Il primo, lavorato sul rovescio del lavoro, richiede di passare ogni maglia a rovescio e quindi di eseguire un gettato. Attenzione, contrariamente al punto brioche il gettato non deve accavallarsi alla maglia passata bensì seguirla, di fatto raddoppiano il numero delle maglie sul ferro. Nel secondo ferro (dritto del lavoro) le maglie pasate devono essere lavorate assieme ai gettati, tornando al numero iniziale di maglie.
Questa lavorazione, produce, di fatto, un “tessuto” simile a quello prodotto dalla lavorazione al tunisino (ma con un forte andamento orizzontale e non verticale). Peccato che la lavorazione sia tanto insopportabilmente lenta (i due ferri producono un’unica, bassa, riga di lavoro) quanto estremamente difficile da gestire. La maglia passata infatti si presenta estremamente compatta, stretta, difficile da puntare con il ferro destro; il susseguente gettato, ampio e morbido, ha un angolo completamente diverso, per cui deve essere forzato con le dita per poter essere lavorato assieme alla maglia passata.
Ora, se anche non siete specialiste dell’uncinetto tunisino vi è sufficiente una rapida esperienza con l’uncinetto tunisino per capire come la lavorazione di questa tecnica sia tutt’altro che complessa, tutt’altro che difficile da eseguire, tutt’altro che lenta. Il tessuto ottenuto è spesso, rigonfio, ricco quanto quello ottenuto con questo punto tunisino ai ferri, ma il lavoro procede in modo svelto e privo di difficoltà. Quindi, per quale motivo incaponirsi a usare questo ridicolo metodo ai ferri? Non posso spiegarmelo se non con l’ostinazione che molte persone dimostrano nel non voler imparare a usare uno strumento nuovo: non so lavorare al tunisino, farò il punto tunisino ai ferri; non so lavorare a maglia, farò knooking. In definitiva si tratta solo di un modo per rendersi difficoltosa la vita pur di dimostrare il proprio punto: io lavoro a maglia, non posso essere interessata nemmeno a provare a usare un uncinetto tunisino, allora lavoro il punto tunisino ai ferri, che è lento e difficile da produrre, pur di non dover toccare un uncinetto tunisino. Be’, secondo me questo atteggiamento è singolarmente sciocco e autolesionista.
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