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Wonderwool: una fiera di campagna (gallese)

Lino dalla Lituania a Wonderwool
Lino dalla Lituania a Wonderwool

Wonderwool Wales è una fiera dedicata alle attività tessili legate alla lana.

Enrico Castronovo, del negozio di filati parigino Les Tricoteurs Volants, ci ha fatto, eccezionalmente, da inviato speciale. Ecco le sue impressioni su Wonderwool.

La manifestazione tiene ogni anno in aprile in una località sperduta al centro del verdeggiante Galles presso il Royal Welsh Showground, un enorme spazio espositivo dedicato essenzialmente ai mercati di bestiame.

A differenza di altre fiere più “urbane”, a Wonderwool sono presenti anche associazioni di allevatori che promuovono lo sviluppo di particolari razze ovine. Insomma, se a Edimburgo e Rhinebeck le star sono i designer e i produttori di filati, a Wonderwool le protagoniste sono loro: le pecore (col panorama sonoro e olfattivo che potete immaginare).

Creato nel 2006 con lo scopo di promuovere la filiera della lana in Galles, Wonderwool accoglie ogni anno più di 200 espositori e migliaia di visitatori da tutto il Regno Unito.

Tintura filati a Wonderwool
Tintura filati a Wonderwool

Gli espositori di Wonderwool

Tra gli espositori sono presenti marchi britannici confermati e presenti ad altre fiere, come Triskelion, Midwinter yarns, John Arbon e Easyknits, ma anche realtà imprenditoriali più modeste e locali. La proposta commerciale comprende tutte le attività legate alla fibra animale, dalla filatura alla tintura al prodotto finito passando dalla tessitura e dal lavoro a maglia. Fabbricanti di filatoi e telai come Ashford e Kromski sono anch’essi presenti.

Wonderwool propone anche un piccolo programma di corsi, incentrati soprattutto sulla filatura e sul feltro, attività ampiamente rappresentate anche sul marketplace.

Molti tintori indipendenti propongono ai visitatori le loro creazioni, ma purtroppo quasi nessuno si distingue dalla massa: prevalgono tra i piccoli marchi le trite matasse di merino superwash spruzzate su colori pastello e neon, imitazioni più o meno riuscite di quello che si vede in giro da un buon lustro. Un’eccezione è Sharon Jane di Five Moons Yarns, di cui ho trovato interessante il lavoro sui gradient ispirati alle fasi lunari.

Pecora Wensleydale a Wonderwool
Pecora Wensleydale a Wonderwool

British Wool: l’interesse per le fibre naturali e tracciabili è sempre maggiore

Dal successo di una manifestazione come Wonderwool Wales si intuisce quanto in Gran Bretagna l’interesse per l’origine e la tracciabilità delle fibre stia crescendo velocemente, anche grazie alla Campaign for Wool (qui un post in italiano sulla Campaign for Wool) lanciata proprio per istruire la popolazione delle isole sull’importanza delle fibre naturali e della lana in particolare.

L’appellazione “British Wool” è sempre più ricercata, e i nomi delle diverse razze ovine endemiche sono ormai divenuti familiari alle orecchie di chi lavora la lana. Tra i marchi che cavalcano questa tendenza figurano Blacker Yarns, che propone mescole di razze Longwool filate in Cornovaglia, e Garthenor, che coniuga la ricerca attenta di allevamenti in grado di ottenere la certificazione GOTS (una norma tecnica per la certificazione del tessile biologico) alla cura estrema dell’immagine di marca.

Ringraziamo Enrico per la sua collaborazione e vi ricordiamo che potete seguirlo sul sito del negozio Les Tricoteurs Volants (che tratta marchi locali di alta qualità), sulla sua pagina Facebook e su Instagram (@lestricoteursvolants).

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