Opere pensate per incorporare lo spettatore e realizzate grazie alla maglia. La giovane artista Yesun Shin usa il jersey per creare una continuità tra opera e visitatore.
Anche quest’anno, dopo la pausa di un’anno e mezzo, il Fuorisalone di Milano ha lasciato forti suggestioni legate alla maglia e all’uncinetto. Tra queste ci sono state sicuramente le due opere di Yesun Shin esposte a Palazzo Litta nel contesto di All About Attitude, l’esposizione dedicata al design e all’artigianato coreano. Si tratta di lavori che sfruttano le possibilità della maglia a macchina per creare una continuità tra spettatore e arte.
Le opere di Yesun Shin
Yesun Shin descrive la maglia come un tessuto che non ha un unico centro o punti fissi, ma una serie di punti interconnessi che nascono da un filo singolo. Con questo medium crea opere con una struttura rettangolare. Non un muro solido ma piuttosto la rete di Indra, simbolica dell’interconnessione di persone, oggetti e spazio.
Questa correlazione è un tema che attraversa i diversi pezzi dell’artista. La forma umana si intreccia con la forma animale ed entrambe che si compenetrano nell’opera. Questo lavoro innesca la connessione e la comunicazione tra una serie di interpreti come le persone, le cose e la natura, andando oltre le loro dimensioni e i loro confini.
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