Sferruzzatori e uncinettatori, siete tutti pronti anche quest’anno per un Halloween a maglia e uncinetto?
Come gli anni scorsi, la nostra Redazione ha raccolto qualche spunto per dei modelli a tema Halloween. Quest’anno, però, prima di sbizzarrirci con i suggerimenti, vorremmo parlare un po’ della festa. Molti infatti sono portati a pensare che si tratti di una festa di importazione, nello specifico dagli USA, e si rifiutano categoricamente di celebrarla o anche solo di averci a che fare.
Fermo restando che ciascuno è libero di festeggiare ciò che meglio crede, le cose stanno davvero così? Ebbene… no. Ma cerchiamo di capirci qualcosa in più.
Il termine Halloween nasce tra il 1600 ed il 1700 in Scozia, ed è la forma contratta di All Hallows’ Eve(ning), cioè “Vigilia di tutti gli spiriti sacri”. Vi suona familiare? Qualcosa tipo Ognissanti, giusto? Ognissanti è notoriamente il 1° di novembre, va da sé che la vigilia sia il 31 di ottobre. Questa l’origine etimologica del nome della festa, ma la sua storia risale a molto prima. La festa fu adottata dalla Chiesa spostando la festa di Ognissanti dal 13 maggio al 1° novembre.
Qual era lo scopo di questo cambio di calendario?
Facile: semplificare la conversione dei popoli pagani ancora legati ad una festa antichissima. Questa antica celebrazione trova le sue radici nelle festività delle popolazioni celtiche precristiane della Gran Bretagna, che la conoscevano con il nome gaelico di Samhain (pronunciato sowin). Samhain significa letteralmente “fine dell’estate“, e la festa aveva dunque lo scopo di celebrare l’ultimo raccolto prima dell’inverno e di segnare di fatto l’inizio del nuovo anno.
Ma allora cosa c’entrano i morti?
I momenti di passaggio come Samhain venivano visti dai Celti come periodi liminali, allegorie del ciclo di vita/morte/rinascita. Si riteneva che nel periodo di Samhain, e soprattutto nella notte della festa, il velo tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliasse. Questo avrebbe permesso agli spiriti dei defunti di tornare temporaneamente a camminare tra i vivi. Anche l’abitudine di mascherarsi deriva da questa convinzione: insieme agli spiriti degli antenati infatti potevano oltrepassare il velo anche spiriti nefasti, che andavano confusi e allontanati tramite… i travestimenti, appunto.
Però dolcetto o scherzetto se lo sono inventato gli americani, vero?
Certo che no! Il famoso dolcetto o scherzetto ha le medesime origini europee di quanto descritto finora. In onore dei defunti si era soliti infatti organizzare ricchi banchetti, in cui non mancavano le offerte lasciate agli spiriti. Fu probabilmente nel Medioevo che il trick or treat divenne più simile a quello che conosciamo, con persone travestite da creature maligne. Così travestiti, adulti e bambini offrivano divertimenti, canzoni o preghiere sperando di ricevere in cambio cibo o bevande. Erano i cosiddetti souler (liberamente tradotto potrebbe essere “curatori di anime”), e praticavano il souling (“cura delle anime”). Quindi vediamo bene che anche il trick or treat non ha nulla a che vedere con gli USA, dove ricominciò ad essere praticato solo negli anni ’20 del 1900.
E le zucche, che tanto ci piacciono?
Serve che ve lo dica? Anche questa è una tradizione antichissima e tutta europea. Naturalmente in origine non si usavano zucche ma rape e barbabietole. Queste venivano intagliate in modo da assumere sembianze terrificanti, ed al loro interno veniva inserito un lumino per allontanare gli spiriti maligni, oppure per spaventare scherzosamente le persone. Le zucche, loro sì che arrivano dagli USA: i primi coloni si resero presto conto di quanto fossero più facili da intagliare rispetto a rape e barbabietole, ed eccole utilizzate per lo stesso scopo.
Tutto molto bello, ma noi siamo in Italia. Che c’entra con l’Italia?
Oltre ai Celti, anche gli antichi Romani celebravano varie feste dedicate alla commemorazione dei defunti, soprattutto in autunno. Un paio di esempi: il Mundus Patet il 5 ottobre e l’8 novembre, e il Dies Ater il 6 ottobre. Il 29 di ottobre invece si onorava Vertumno, dio di origine etrusca legato al mutamento stagionale ed alla maturazione dei frutti. Vertumno era anche legato a Pomona, Patrona pomorum, “signora dei frutti”. Probabilmente questa festa si fuse con il Samhain celtico tramite i contatti tra i popoli.
E allora Ognissanti?
Anche con l’avvento del cristianesimo le tradizioni funebri non persero vigore, tanto che la Chiesa, come abbiamo scritto sopra, nel 738 d.C., su ordine di Papa Gregorio III, spostò la festa dei Santi dal 13 maggio al 1° novembre, sovrapponendola a quella pagana. Non solo: nel X secolo fu dichiarato festa il 2 novembre, giorno dedicato ai Defunti, proprio perché la popolazione non accennava a smettere di celebrare i cari trapassati.
Vabbè, i Romani, i papi… ma qualcosa di un po’ più vicino a noi, no?
Se prendiamo in considerazione i primi decenni del 1900, scopriamo che in Italia tra il 31 ottobre e il 2 novembre si festeggiava ancora con usi di stampo chiaramente pagano. Ovvero con zucche intagliate e lumini, bambini mascherati intenti a chiedere dolcetti di porta in porta, anime dei defunti che facevano doni ai più piccoli… insomma, un vero e proprio Halloween da film americano!
Con una differenza importante: il nome
Certamente, perché ogni regione italiana chiama la festa in modo diverso. Qualche esempio? Volentieri: Is Animeddas e Su Mortu Mortu in Sardegna diventa la Notte delle Lumere in Sicilia e in Lombardia. Tolto il nome, anche l’usanza di festeggiare tramite il cibo in comunione con i defunti è rimasta; abbiamo le Ossa dei Morti e il Pane dei Morti in Umbria, Marche, Lombardia e Veneto; in Piemonte si aggiunge un posto a tavola per gli spiriti; in Liguria i bimbi ricevono un dolcetto chiamato il Ben dei Morti; in Calabria si celebra in stile etrusco con un piccolo banchetto vicino alle tombe dei propri cari. A Manfredonia, in Puglia, ancora si usa la cosiddetta Calza dei Morti, che nella notte tra il 1° e il 2 novembre viene riempita di dolci.
Ora che sapete tutto questo, siete davvero pronti per celebrare come si deve un Halloween a maglia e uncinetto!
Assodato che Halloween è una festa che ci appartiene come poche altre, fuori i ferri e gli uncinetti e via di decorazioni a tema. Ecco i nostri suggerimenti per Halloween 2019:
- Halloween Garland di Lori Thompson: una ghirlanda ad uncinetto con fantasmini, zucchette e candy corn (un tipo di dolcetto di 3 colori: bianco, arancione e giallo, il cui aspetto ricorda il colore dei chicchi di grano).
- Halloween Pumpkin Candy Purse di Elena Varnavskaya: piccole borse ai ferri a forma di zucca, ottime per il trick or treat o per abbellire la casa.
- Witch’s hat/Häxhatt di Ann Linderhjelm: cappello da strega all’uncinetto tunisino, gratuito.
- Halloween Stocking kb4319 di Carol Hebling: vi ricordate la Calza dei Morti pugliese? Eccone una versione moderna a maglia.
- Scary Kitty di Linda Lindall: per gli amanti dell’amigurumi, un gattino nero in una zucca.
E non dimenticatevi i nostri consigli degli scorsi anni!
- Halloween a maglia e all’uncinetto
- Zucche all’uncinetto per Halloween
- 5 modelli per la vigilia di Ognissanti
- Arriva Halloween: modelli a maglia e all’uncinetto per l’occasione
- 5 accessori a maglia e uncinetto per Halloween
FONTI:
Ringraziamo il sito Le vere origini di Halloween per aver messo a disposizione articoli e ricerche sull’argomento. Nello specifico, le informazioni presenti in questo post sono state prese dagli articoli Halloween: le vere origini e Quando Halloween si festeggiava in Italia, entrambi di Monica Casalini. Il progetto Le vere origini di Halloween è anche un libro, di cui consigliamo vivamente la lettura!
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