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Idee per celebrare la Befana, e un po’ di folklore

Fusi di Dani4P Befana

Come celebrare la Befana, benevola e affascinante figura femminile che pone fine al periodo delle feste invernali?

La Filatrice Addormentata di Courbet Befana
La Filatrice Addormentata di Courbet

Iniziamo con un po’ di storia. La Befana, l’anziana che visita le nostre case nella notte del 6 gennaio lasciando doni nelle calze, affonda le sue radici in un passato remoto. In particolare, le origini della Befana sono da ricercarsi in tre divinità del freddo Nord, ovvero Holla, Berchta e Frigg. Differenti nell’aspetto e nei piccoli dettagli, sono tutte e tre manifestazioni della stessa benevola Madre. A noi appassionate di lavori legati al tessile poi queste figure dovrebbero essere particolarmente care. Tutte e tre infatti proteggevano le filatrici e le donne che lavoravano con i fili in generale, e vi dirò di più: si narra che avessero donato loro stesse queste arti alle donne.

Chi sono queste tre divinità?

Holla veniva vista come una vera e propria protettrice delle filatrici; l’arte del filare era lasciata al silenzio della notte, ed avveniva sotto l’occhio attento delle antenate – e di Holla. Le donne particolarmente attente e abili venivano ricompensate da Holla con pregiati ed inesauribili gomitoli di lana o lino, oppure con conocchie d’oro (o riempite di un filo d’oro). Attenzione: l’oro di Holla naturalmente non è da confondersi con l’oro del mondo umano; va bensì inteso come luce divina, portatrice di amore e armonia. Poteva anche succedere, tuttavia, che Holla incontrasse filatrici negligenti; costoro andavano incontro alla sua punizione, che di solito consisteva nell’aggrovigliare, sporcare di cenere o distruggere fili e tessuti, bruciando le conocchie nel fuoco del camino. Per evitare di incorrere nell’ira della dea si usava terminare i lavori di filatura entro il Solstizio d’Inverno, in modo da non dover toccare il fuso nei 12 giorni successivi.

Frigga Spinning the Clouds di Guerber H. A. Befana
Frigga Spinning the Clouds di Guerber H. A.

Berchta presiedeva a sua volta al controllo di arcolai e conocchie, mostrandosi il 6 di gennaio alle filatrici laboriose e regalando loro spole vuote. Se le donne fossero riuscite a riempirle di filo in maniera ottimale entro un determinato lasso di tempo, avrebbero ricevuto in cambio fili d’oro e fortuna propizia.

Frigg aveva donato alle donne tutte le loro arti e le loro abilità, in particolar modo la filatura. Fu lei, secondo la tradizione, ad insegnare alle donne come utilizzare il fuso e filare. Le filatrici abili, che lavoravano con cura ed amore, venivano premiate da Frigg, che naturalmente provvedeva a punire le disattente e svogliate. Anche secondo la tradizione legata a Frigg durante i 12 giorni dopo il Solstizio (o dopo Natale, in epoca più tarda) non si doveva filare, per rispetto nei confronti della dea che in quelle 12 notti avrebbe visitato le case.

Non mi dilungherò a spiegare l’evoluzione di queste divinità nell’attuale figura della Befana. Per questo vi rimando alle ottime ricerche di Laura Violet pubblicate su Il Tempio della Ninfa.

Vi lascio invece qualche spunto per celebrare in maniera degna la Befana, sperando che porti a tutte voi un po’ della sua luce.

  • Se la filatura vi incuriosisce, perché non impararla, ad esempio con un kit tipo questo di The Wool Barn?
    La Filatrice di Breton Befana
    La Filatrice di Breton
  • A forza di leggere di tessitura vi è venuta voglia di provare ad usare il telaio? Valutate l’acquisto di un piccolo ma funzionale attrezzo come questo, perfetto per farsi un’idea di come funziona la tecnica.
  • Abbinato al telaio, procuratevi il bel testo di Jane Patrick The Weaver’s Idea Book. Disponibile anche in cartaceo, ma la versione digitale ha un prezzo davvero contenuto e permette di farsi un’idea precisa di quante possibilità offra il telaio.
  • Realizzate delle calze decorative, invece di acquistarle già piene di dolci o altro. Per l’uncinetto suggerisco Polka Dot Christmas Stocking di Priscilla Hewitt, modello gratuito per realizzare calze allegre e semplici. Per la maglia, mi ha incantata HoHoHo di General Hogbuffer. Gli animali sono sempre stati particolarmente cari alle Signore dell’Inverno. Il cervo maschio, che in questa stagione è splendidamente maestoso con i suoi grandi palchi, è perfetto per impreziosire una calza ornamentale.
  • Soprattutto, ponete cura ed amore nei vostri lavori tessili, dando più importanza alla qualità del risultato finale ed a quella dei materiali utilizzati. Eliminate le fibre sintetiche, così dannose e, diciamocelo, bruttine. Scegliete modelli stimolanti scritti da bravi designer, in modo da poter imparare qualcosa di nuovo e lavorare più volentieri. Sperimentate una nuova tecnica od una nuova lavorazione, abbandonando l’idea di non essere capaci. Fate meno, ma fate meglio.

Ringrazio di cuore Laura Violet per avermi autorizzata ad utilizzare per questo articolo parti della sua ricerca Le origini della Befana: le Dee di Luce e Fortuna. Consiglio caldamente a tutti di leggere il suo articolo, e di prendere spunto dalla bibliografia ivi citata per approfondire l’argomento.

Notizie sull'autore

Valentina

Dall'uncinetto alla maglia, senza trascurare il caro vecchio uncinetto tunisino. Valentina vive a Cuneo, adora le sue valli e la Liguria di Ponente, e cerca di coniugare al meglio le sue passioni: la natura, fonte perenne di ispirazione, ed i fili.

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