Da qualche tempo sono apparsi sul mercato filati che comprendono un sottile filo metallico. Non stiamo parlando dei filati contenenti lurex, un sottile nastro sintetico su cui è stato vaporizzato alluminio o un altro metallo per conferirgli l’effetto scintillante e metallico. Stiamo parlando di sottili fili in acciaio (normalmente) aggiunti al filato, appena visibili ma che gli danno una consistenza insolita. Noi ne abbiamo testati due e siamo giunte a una serie di conclusioni.
I due filati con cui ci siamo esercitate sono un seta-acciaio in peso cobweb (in italiano vuol dire ragnatela) della filatura giapponese Avril e Inox Lace di Katia. Sono due filati sostanzialmente diversi per peso (Inox Lace è forse più un light fingering che un lace vero e proprio, mentre Avril è decisamente cobweb, cioè sottile come un filo a cucito). Anche l’aspetto è leggermente diverso: il filato Avril è così sottile che risulta difficile vedere la componente metallica, distinguerla nettamente dalla fibra; in Inox Lace invece il filo metallico è visibile e conferisce al filato un leggero scintillio, molto più delicato di quello dato dal lurex ma comunque decisamente percepibile.
Per entrambi i filati la lavorazione si è dimostrata relativamente semplice, sempre tenendo in conto l’estrema finezza del filato di Avril che non è sicuramente di facilissimo accesso per le principianti. L’aspetto dei due filati non è molto diverso da quello dei filati tradizionali, con questo leggero plus di brillantezza determinata dall’acciaio nel filato Katia, una brillantezzza a mio avviso molto più sedata ed elegante di quella tradizionale del lurex. Tuttavia questo effetto scintillante così accennato può piacere e non piacere: a chi ricerca questo effetto luminoso l’acciaio tinto tono su tono per essere ancora meno preponderante appare decisamente troppo poco vistoso, mentre chi ha un gusto più sobrio e non ama comunque l’effetto metallico lo potrebbe trovare comunque eccessivo.
Quello che varia in modo radicale rispetto a filati dalla composizione più tradizionale è la consistenza. In entrambi i casi l’inclusione metallica dà al filo una mano plastica, modellabile, malleabile ed estremamente originale. Dopo il lavaggio il campione prende perfettamente la messa in forma, ma sono sufficienti poche manipolazioni per fargliela perdere completamente. Questo sarebbe un grave minus se il lavoro tendesse a richiudersi su sé stesso, mentre questi filati mantengono una grande apertura dei motivi a pizzo che li evidenzia perfettamente anche senza bisogno di messa in forma. Per contro il filo, soprattutto nel caso di Avril, tende a essere, appunto, malleabile, a prendere quindi la forma scelta da chi indossa il capo e mantenerla. Questo apre tutta una nuova serie di opzioni in termini di stole e sciarpe leggerissime che, pur restando leggere e aeree, possono essere piegate realmente ai desideri di chi le indossa mantenendo forme insolite. Una totale assenza di drappeggio che arriva all’estremo negativo di capi che si sollevano in onde e panneggi antigravitazionali.
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